Nel nostro Paese, e non solo, la celebrazione del sacro rito del matrimonio costituisce uno dei momenti più importanti nella vita di una coppia. In molti casi, di primaria importanza è la valenza religiosa che tale vincolo ricopre. Ma oltre a questo, il matrimonio tende a rappresentare un vero e proprio “evento” per il quale si investe, oltre che a tempo ed energie, anche molto denaro.
Secondo Business Insider, un sito web d’informazione statunitense, nel 2020 i matrimoni sono costati in media 19.000 dollari. Nel 2021, invece, i costi sono arrivati a circa 22.5000 dollari.
Il sogno di molte ragazze, future spose, è stato da sempre quello di suggellare il sacro vincolo matrimoniale nel modo più sfarzoso e grandioso possibile. Fra queste, vi era anche la protagonista della nostra storia, Sheyra Munot, figlia di un noto imprenditore miliardario, fra i più importanti dell‘India occidentale.
Il padre della giovane, Ajay Munot, aveva da tempo dedicato sforzi e sacrifici in ambito lavorativo per il raggiungimento di un unico obiettivo. Ovvero, tentare di risparmiare una cospicua somma di denaro da destinare all’organizzazione del matrimonio dell’adorata figlia. Un matrimonio che corrispondesse esattamente alle attese desiderate, in termini di sfarzo ed imponenza. Tentativo alla fine riuscito, in quanto messi da parte a tale scopo ben 11 milioni di dollari.
Siamo nel 2017 e durante i preparativi dell’importante evento, padre e figlia cambiano radicalmente idea su come realizzare il matrimonio. Un cambio di rotta dal sapore decisamente drastico. Dopo un’attenta riflessione, infatti, il padre, con il benestare della figlia, ha deciso di investire un’ingente parte del denaro risparmiato per la realizzazione di un obiettivo ben più valido e concreto. Ovvero, la costruzione di 90 appartamenti da destinare ai senzatetto.
L’incredibile generosità del gesto ha goduto di un apprezzamento mondiale in quanto esempio evidente di un’immensa bontà d’animo.
L’imprenditore, impegnato nella rivendita di grano e tessuti ed esperto di finanza, ha avvertito sempre più forte l’esigenza di devolvere quel denaro in qualcosa di meno futile ed effimero. Una nuova importante causa da abbracciare, alla quale si è accodata ben volentieri anche la futura sposa, felicemente sorpresa per la decisione presa dal padre.
In un’intervista rilasciata al sito di informazione India Today, Ajay Munot ha dichiarato:
A settembre dell’anno scorso, mentre organizzavo il matrimonio di mia figlia, ho improvvisamente sentito di dover fare qualcosa per i meno fortunati. Avevamo fatto tutte le prenotazioni per il matrimonio, ma volevo che anche i meno privilegiati facessero parte di questa celebrazione speciale.
Le soli condizioni poste dal ricco uomo d’affari inerenti alla selezione dei destinatari delle case erano semplicemente due. In quanto giainista, Munot ha chiesto che le persone scelte non mangiassero carne e non bevessero alcolici.
In appena due mesi e mezzo, ovvero il tempo che li separava dalla data del matrimonio, si è compiuto il tutto. I lavori di costruzione delle 90 unità abitative sono iniziati e conclusi in tempo.
Abbiamo acquistato un terreno e posato la prima pietra il 2 ottobre. Il giorno dopo abbiamo iniziato i lavori e abbiamo completato 90 case entro il termine stabilito. Avevo sempre visto così tante persone che avevano trascorso una vita a lavorare, ma non erano mai riusciti ad avere un tetto sopra la testa.
Si tratta di case piccole, di appena 3,6 metri per 6, con una sola stanza più la cucina ma rappresentano un sicuro tetto sopra la testa nelle baraccopoli della zona. Dotate, fra l’altro, di servizi di base come l’elettricità e l’acqua corrente.
La coppia di sposi è stata comunque protagonista di una grande cerimonia, dato che la costruzione delle case ha richiesto meno della metà di quanto il signor Munot avesse inizialmente stanziato per il matrimonio della figlia.
L’imprenditore ha infine dichiarato al giornale The New Indian Express:
Questa è una nuova idea e spero che lo stesso concetto venga seguito da altre famiglie ricche. Abbiamo delle responsabilità nei confronti della nostra società e dobbiamo rispettarle.