Chi di noi non ha mai apprezzato le attrattive gustose dello street food? Catturati dal suo odore invitante, dalla velocità del servizio, si bada poco o nulla al risvolto della medaglia. Ovvero, alle condizioni igieniche precarie che molto spesso caratterizzano proprio questo tipo di cibo.
È noto il divieto in alcuni paesi di consumare la carne di cane, considerata non idonea per l’alimentazione umana. Ciò nonostante, non è inconsueto trovare commercianti per nulla restii al suo utilizzo. Anche a discapito del consumatore, il più delle volte ignaro della tipologia di cibo che introduce nel suo stomaco.
Junto con el Seremi de Salud @gonzalouno, Seguridad Municipal y @Carabdechile realizamos retiro de cocinerías ilegales en la comuna. ¡Por favor, no compres en el comercio ilegal! @SeremiSaludRM pic.twitter.com/lbkqpFcnUo
— Felipe Muñoz Vallejos (@fmunozv) April 8, 2022
Cibo di strada con microchip: le due vicende analoghe
Ne sa qualcosa una bambina cilena di appena otto anni. La piccola, dopo aver mangiato inconsapevolmente carne di cane, è corsa in ospedale a causa di forti dolori. I dottori che l’hanno visitata le hanno trovato nello stomaco un chip, di quelli utilizzati dai proprietari dei cani in caso di smarrimento.
Una ragazza del comune Estación Central, nel sud-ovest di Santiago del Cile, è finita in ospedale dopo aver mangiato un anticucho (spiedino di carne peruviano). Anche questo cibo venduto per strada. Grande la sorpresa dei genitori quando hanno scoperto che l’origine del mal di stomaco della figlia derivasse dal ritrovamento di un piccolo chip per cani.
La notizia è stata comunicata il 6 aprile 2022 da Michelle Tabilo Gatica, consigliere del Comune di Estación Central, attraverso i suoi canali social. L’assessore ha sollecitato controlli più accurati sul cibo venduto illecitamente e raccomandato ai proprietari di prendersi sempre cura dei propri animali domestici.
In seguito all’episodio, il sindaco, il segretario della Salute della regione metropolitana, insieme ai membri della sicurezza municipale e dei Carabinieri del Cile, hanno rimosso le cucine risultate abusive sulle strade pubbliche dell’asse Alameda.
La mancanza di dati ufficiali sull’esatta origine della carne ha determinato il ritiro del cibo presente sulle bancarelle degli ambulanti. Le autorità locali non hanno riscontrato il rispetto minimo delle norme sanitarie previste per la vendita dei cibi preparati.
È da segnalare, l’esposto mosso dai cittadini di Estación Central al proprio sindaco sulla scarsa vigilanza da parte delle autorità a Toro Mazote. Questa strada, posta al centro del paese, è divenuta un vero e proprio punto vendita di questo tipo di cibo, privo delle necessarie norme regolamentari.