Questa storia racconta di un cucciolo, ma non di cane o gatto bensì un elefantino. Siamo in Cina e questo piccolo elefantino appena nato è stato subito respinto dalla sua mamma. Questo cucciolo si chiama Zhuang Zhuang ed ha passato le sue prime cinque ore di vita a piangere visto che la sua mamma lo ha respinto e calpestato. Fortunatamente uno degli operatori, con più rapporto con mamma elefante è riuscito a calmare l’animale e mettere in salvo il cucciolo.
Siamo al Shendiaoshan wildlife sanctuary di Rong-cheng, parco zoologico, in Cina. Come già successo in altri parchi, una delle elefantesse è rimasta incinta, ma a differenza di altre nascite qui è successo qualcosa di diverso e doloroso. Appena venuto al mondo il povero Zhuang è stato da subito allontano dalla mamma la quale non lo ha riconosciuto come suo cucciolo. Ma purtroppo non è finita qui, la mamma dopo averlo cacciato lo ha anche pistato ripetutamente.
Una scena brutale e dolorosa anche da vedere per gli operatori presenti alla nascita, i quali ovviamente non hanno potuto far nulla se non assistere impotenti al bruttissimo episodio. Nessuno si aspettava questa reazione da mamma elefante. In natura questi animali accompagnano i cuccioli fino a che non sono autonomi ed indipendenti. I veterinari del parco hanno provato a spiegare l’accaduto.
In un branco di elefanti in natura, tutti i membri del branco crescono prendendosi cura di tutti i cuccioli più giovani. Imparano effettivamente ad essere genitori con il supporto della loro famiglia che è sempre con loro. Le elefantesse partoriscono circondate dal loro branco e di solito scelgono delle “nutrici”, che poi le aiutano a crescere i loro piccoli.
In natura al parto assistono i componenti del branco che sostengono e supportano la partoriente. Questo atteggiamento fa sì che la neo mamma capisca che il dolore che prova non è una cosa cattiva ma una nuova vita che viene al mondo. In cattività le mamme vengono allontanate dal branco e messe in sicurezza in dei recinti appositi dove possono partorire in tranquillità. Ma questo comporta che la mamma sia sola nel momento forse più doloroso della sua vita, quindi potrebbe vedere il piccolo come una minaccia. E così è stato per il piccolo Zhuang.
In un primo momento gli operatori hanno pensato che la mamma non avesse intenzionalmente fatto del male al cucciolo, e dopo averlo medicato lo hanno ricondotto dalla mamma. Si sono subito resi conto che la madre rifiutava il piccolo e lo attaccava. Dopo aver calmato la mamma sono riusciti ad allontanare nuovamente il cucciolo. Portato in un’altra recinzione ha iniziato a piangere ed ha continuato per le successive cinque ore. Gli operatori hanno fatto di tutto per tranquillizzarlo, ma lui voleva la sua mamma.
Ora i due sono divisi e il piccolo si è tranquillizzato, dovrà imparare da solo a vivere. Lo staff del parco si prende cura del piccolo Zhuang.
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