Molte persone desiderano ardentemente poter mettere al mondo un figlio da crescere ed amare infinitamente. Al tempo stesso, però, la nascita di un bambino può anche spaventare. Soprattutto nei casi in cui il lieto evento non era preventivato per i più svariati motivi. Oltre alla scelta dell’aborto, molti genitori sono soliti valutare anche l’opzione dell’adozione. Un’opzione motivata, o da un generico disinteresse per il proprio bimbo o, invece, dal desiderio di potergli garantire un futuro migliore. È questo il caso, ad esempio, del protagonista della storia che stiamo per raccontarvi. Un uomo, di professione camionista, che sin dalla più tenera età ha sempre saputo di essere stato adottato. Ciò nonostante, non ha mai avuto un particolare interesse in merito alla possibilità di conoscere i suoi veri genitori biologici. Possibilità che, invece, gliel’ha presentata il destino proprio su un piatto d’argento. Scopriamo insieme come.
Lui è Nathan Boos, impiegato come camionista in una ditta di trasporti a Chippewa Falls, nel Wisconsin, Stati Uniti. Sin da bambino, l’uomo ha sempre saputo di essere stato adottato.
Crescendo ho sempre saputo di essere stato adottato. Semplicemente, non mi è mai passato per la mente che un giorno avrei trovato i miei genitori.
I genitori adottivi, invece, conoscevano quelli naturali di Nathan. L’uomo, però, ha mostrato sempre uno scarso interesse in merito alle sue origini e all’identità dei suoi veri genitori. Ed è stato giusto per una pura casualità che la madre adottiva dell’uomo, un giorno, ha notato qualcosa di strano in merito ai suoi amici di Facebook. In quella lista, infatti, compariva inspiegabilmente anche il nome del padre biologico di Nathan: Bob Degaro.
La madre a quel punto ha chiesto immediatamente spiegazioni al figlio, il quale le ha risposto semplicemente che si trattava di un collega camionista che lavorava nella sua stessa ditta di trasporti. Grande è stato lo stupore di Nathan nel venire a sapere che quell’uomo, in realtà, altri non era che suo padre naturale.
Per ben due anni, padre e figlio avevano lavorato a stretto contatto senza ovviamente poter immaginare quale importante legame esistesse fra loro. Anche Bob è rimasto incredibilmente spiazzato dalla scoperta. Grazie ad essa, ha avuto finalmente modo di spiegare al figlio le motivazioni legate al suo abbandono: problemi finanziari e senso di inadeguatezza nel riuscire a ricoprire un ruolo così importante.
Bob ha riferito:
È ancora un po’ uno shock. Ci sono giorni in cui non so cosa dire o come agire. Voglio dire, è mio figlio, ma non abbiamo mai avuto quel rapporto padre-figlio crescendo, perché ci siamo incontrati attraverso un rapporto di lavoro.
Speriamo che questo rappresenti solo l’inizio di un nuovo e bellissimo rapporto fra i due.