Siamo abituati, nella maggior parte dei casi, a ritrovare ed attribuire particolari doti estetiche a precise categorie di persone. Fra queste ad esempio, non mancano i modelli, gli influencer e i personaggi del mondo dello spettacolo. Tutte personalità che, di norma, riservano grande cura ed attenzione al proprio aspetto fisico, non soltanto per una mera volontà personale, ma proprio per esigenze legate al proprio lavoro. Ed è altrettanto vero che, se ci soffermiamo a pensare anche ad altre iconiche figure, come quella ad esempio del prete, l’immagine che ne deriva è assai lontana da quella di cui stiamo per raccontarvi. Il protagonista della nostra storia non rispecchia infatti la stereotipata figura della sacra categoria a cui egli appartiene, tutt’altro. Approfondiamo insieme.
Lui è Oskar Arngarden ed è uno svedese di 35 anni che già dall’età di 27 ha iniziato ad intraprendere il suo percorso spirituale. Certo, a prima vista, l’uomo appare completamente diverso da come si è abituati ad immaginare un prete. Oltre ad avere una profonda e sincera devozione per il cammino religioso intrapreso, Oskar è un appassionato di sport che gli garantisce un fisico statuario e muscoloso, il tutto accompagnato da ammalianti occhi azzurri.
Questo prete è attivo anche sul web. Il suo profilo social rappresenta per lui un importante strumento di comunicazione e divulgazione della parola di Dio. Al tempo stesso, egli non esita a mostrarsi mentre è intento ad eseguire gli allenamenti quotidiani. Proprio in base a ciò che Oskar sostiene, il rapporto tra lui e Dio è incentrato moltissimo sulla preghiera, fondamentale per lui nel superamento di particolari sfide che la vita gli ha posto davanti.
Inevitabilmente, la condivisione di suoi post e sue foto su Instagram ha suscitato il gradimento e l’apprezzamento in particolare del pubblico femminile. In migliaia lo seguono, attratte sia dalla sua bellezza fisica che da quella spirituale. Non vi è dubbio alcuno che, anche se in modo davvero insolito, Oskar sia riuscito a diffondere il Verbo più di quanto avrebbe fatto normalmente. Per concludere possiamo affermare che, anche se i suoi sistemi risultano piuttosto “innovativi”, essi sono in grado comunque di rendere il mondo un luogo migliore.