Capita troppo spesso di vedere abbandonati tra i rifiuti degli oggetti molto ingombranti non correttamente smaltiti. Armadi, comodini, reti del letto, persino elettrodomestici. Ci sono casi in cui, però, per fortuna, avviene un riutilizzo virtuoso di alcuni oggetti da gettare e che starebbero meglio in una funzione utile a qualcuno piuttosto che gettati. La conversione di certi oggetti, in questo caso di una lavatrice, ha senza dubbio da insegnare a tutti noi che si può fare sempre qualcosa con poco, gratis. Serve solo buona volontà e amore per alcune creature in difficoltà, i randagi su tutti.
Cosa si può fare con una lavatrice rotta a parte smaltirla? La si può trasformare in una comoda casa per gatti. Sicura, robusta e senza dubbio non deteriorabile nel breve periodo.
Ahmet Karakayan e sua moglie Nilüfer sono due cittadini turchi e hanno avuto questa splendida idea di riuso. Notoriamente, in Turchia, i gatti sono molto amati, quasi venerati. Non si contano i quartieri in cui i gatti sono nutriti, coccolati e tollerati anche in grandi quantità. Gironzolano per certe borgate come fossero passanti nei marciapiedi insieme agli abitanti e condividono lo spazio restando benvoluti da tutti.
Ci troviamo precisamente a Küçükbahçe, qui la coppia è venuta a passare gli anni della propria pensione. Le bellezze naturali del posto hanno certamente aiutato nella scelta della località dove passare gli anni senza lavorare. Ahmet è sempre stato un amante degli animali e ha scelto di coniugare la sua passione con inventiva e abilità manuali coltivate da sempre.
Quando è arrivato il momento di cambiare la propria lavatrice perché l’attuale si era guastata, Ahmet l’ha “smontata” e snaturata. Ha eliminato parti elettroniche e cestello e ha inserito cuscini e imbottiture varie. L’elettrodomestico, che era divenuto inutilizzabile, è stato così trasformato in una casetta per gatti randagi. Il rifugio amato dai piccoli amici a quattro zampe che, in inverno, gradiscono un luogo di certo più caldo e protetto di qualsiasi struttura in cartone o legno nel quartiere.
“Appena ho costruito la prima casetta, sono entrati 4-5 gatti. Quando hanno iniziato a entrarci 30-40 gatti, ho capito che una non era abbastanza e ho cominciato a costruirne un’altra”, ha raccontato Ahmet. Infatti, poco dopo il successo della prima residenza per randagi, una seconda casetta per gatti è stata effettivamente costruita con altri materiali di scarto, soprattutto legno.
“Anche i gatti sono cittadini di questo paese, hanno un cuore e un’anima. Se non ci prendiamo cura di loro durante l’inverno, non sopravvivono”, ha spiegato Ahmet.
Non solo gatti. L’uomo sta lavorando anche per i cani randagi e raccogliendo calcestruzzo e altri materiali di risulta dalla strada ha costruito anche strutture per cagnolini che vivono per strada. La passione e la cura per gli animali non conoscono limite e quando non manca la buona volontà non serve altro che le proprie mani.
“Se non prendono freddo, se la possono cavare”, conclude Ahmet, sicuro di continuare a costruire rifugi per i concittadini a quattro zampe.