Era il 1994 quando un ragazzino del Texas di nome Nicholas Barclay scomparve. I suoi genitori iniziarono a cercarlo insieme alla polizia ovunque potessero. Del bambino non c’era traccia. Le ricerche continuarono finchè, tre anni dopo, tutto sembrò risolto. Il ragazzo venne ritrovato dopo ben 3 anni. Ma, in realtà, la situazione era ben più complicata.
Coloro che lo conoscevano affermavano che il bambino viveva una realtà familiare complicata. Era violento nei confronti dei compagni e dei suoi genitori con cui aveva un rapporto difficile. Infatti, a causa di un’aggressione, Nicholas doveva presentare davanti ad un giudice il giorno in cui è scomparso. Tutti pensarono che fosse scomparso proprio per questo.
Tre anni dopo le autorità chiamarono la famiglia dicendo di aver trovato un ragazzo in Spagna che affermava essere Nicholas. Il ragazzo raccontò di essere stato rapito e messo su un volo per l’Europa. Una volta arrivato era stato venduto all’interno del traffico minorile ma era riuscito a chiedere aiuto alle autorità.
La mamma però vedeva in questo ragazzo che diceva essere suo figlio qualcosa di strano. I suoi occhi e capelli non erano come li ricordava ma lui diceva che gli erano stati cambiati per mutare la sua identità. La famiglia decise quindi di assumere un investigatore privato che indagasse sul caso di questo presunto figlio tornato a casa. Qui venne fatta una scoperta sconvolgente.
I risultati del DNA dimostrarono che in realtà colui che si spacciava per Nicholas era Frederic Bourdin. Un uomo francese che era ricercato in tutto il mondo dall’Interpol, la più grande organizzazione poliziesca al mondo. Era stato accusato di rapimento di minori e furto di identità. Una volta saputo della scomparsa del ragazzino, aveva approfittato e si era spacciato per lui.
L’uomo venne arrestato e affermò che in realtà la famiglia sapeva benissimo che non fosse lui il loro vero figlio. Quando lo avevano accolto nella loro casa gli avevano iniziato a far vedere foto e ricordi come per ”addestrarlo”.
Secondo Frederic, la famiglia era colpevole dell’omicidio del figlio. Tuttavia, nonostante le indagini, ad oggi non ci sono prove della colpevolezza della famiglia e non si sa ancora nulla del bambino. La famiglia ha continuato a negare la loro implicazione nel caso.