Quando sorridiamo, il viso mette in movimento zigomi, sopracciglia, mente, guance e labbra, per un totale di 12 muscoli contemporaneamente. Grazie al sorriso, mostriamo chi siamo davvero, ma anche la parte più recondita e profonda del nostro essere. Sorridere fa bene sia a noi stessi che a chi ci sta vicino, trasmette infatti empatia, garbo e cordialità. Ma esistono diversi tipi di sorriso, infatti molte persone sorridono se sono in ansia, o se si sentono a disagio. Sorridere fa parte delle nostre vite, ma c’è una ragazza che non può sorridere, ed oggi ci racconta la sua storia.
Tayla Clement è una ragazza di 24 anni, nata in Nuova Zelanda. Già al momento del parto i medici si sono accorti che qualcosa non andava, la bambina aveva una mimica facciale particolare. Tayla è affeta dalla sindrome di Möbius, una patologia che causa una ipertrofia o addirittura assenza del nervi cranici VI e VII. I pazienti colpiti da questa patologia non possono sorridere, utilizzare la mimica facciale o muovere gli occhi in senso laterale.
La ragazza si fa chiamare “The Girl Who Can’t Smile”, la vita per questa giovane, non è stata molto semplice. Da piccola veniva presa in giro dai suoi compagni che usavano appellativi davvero sgradevoli. La sindrome di Möbius non può essere curata, e Tayla negli anni ha imparato a conviverci, ma non è stato affatto facile. Lei stessa ha dichiarato:
Sono stata derisa. I bambini mi urlavano in faccia e dicevano che avevano paura di me, ma poi scappavano ridendo. Mi sono sentita super isolata.
All’età di 12 anni si è sottoposta ad un intervento che aveva lo scopo di farla sorridere di nuovo, il trattamento fu molto invasivo. Consisteva in un trapianto di tessuti molli dalla gamba, al volto della ragazza, ma purtroppo non funzionò. Lo stato di salute mentale della ragazza peggiorava giorno dopo giorno. Prima del diploma liceale, Tayla aveva già tentato il suicidio sei volte.
Le venne diagnosticata a 18 anni una grava depressione e ansia dissociativa, ed è stata costretta a lasciare la squadra di nuoto, attività che le donava una grande gioia. Ma in seguito la Para Athletics della Nuova Zelanda contatta Tayla e le propone un percorso sportivo. La ragazza accetta volentieri, ed inizia a praticare l’atletica leggera, fino a stabilire il record nel lancio del peso con 8,28 metri nel 2018.
Tayla ha deciso di ritirarsi dallo sport, ma non ha smesso di lottare, infatti tramite i social vuole sensibilizzare le persone non solo sulla sindrome di Möbius, ma anche sulla salute mentale. Ogni giorno condivide la sua storia, infondendo coraggio e speranza ai suoi follower. Condividendo la sua storia, riesce ad aiutare davvero molte persone, chiedere aiuto quando è necessario non è mai un male. Tayla, la ragazza che non può sorridere, dona ogni giorno un sorriso a migliaia di persone.