In Florida, negli Stati Uniti, una madre è rimasta davvero sconvolta dopo che la figlia di appena 6 anni di età è stata portata in un ospedale psichiatrico. La donna, Martina Falk, si ha così trovato sua figlia ricoverata, senza l’autorizzazione dei suoi genitori, in una struttura di sanità mentale. Per la legge americana, oltre che per lo Stato della Florida, si tratta di un’operazione del tutto legale. Cosa è successo di preciso con la bambina?
La donna ha subito lamentato un trattamento assurdo e inadatto a una bambina, chiedendo che la legge venga. Nessun bambino dovrebbe vivere uno spostamento simile, senza i genitori, in una struttura di cure psichiatriche. Di cosa soffre, dati alla mano, la bambina? La piccola ha un disturbo da iperattività e problemi di umore.
A scuola era successo il putiferio. Dalla scuola, infatti, si apprende attraverso un rapporto interno degli insegnanti che riporta come la bambina avesse iniziato a lanciare sedie ai suoi compagni di classe. La bambina avrebbe anche distrutto alcuni elementi dell’arredamento della sua classe.
In quel momento il personale scolastico ha deciso di contattare i servizi sociali per lasciare a un assistente sociale la valutazione per un trattamento sanitario obbligatorio (TSO). L’assistente sociale ha ritenuto il trasporto in struttura di cura necessario. È una misura che consente di portare una persona incapace di curarsi in una struttura che garantisca un’adeguata assistenza psichiatrica. Si tratta di una legge in vigore dal 1971.
La legge si riferisce agli adulti quanto ai bambini dai 2 anni di età. Avendo a che fare con la “furia” della piccola Falk, il personale scolastico ha concluso che la bambina era diventata una minaccia per gli altri e per se stessa. L’assistente sociale ha scambiato poche chiacchiere prima di dare una diagnosi chiara che potesse indirizzare gli operatori sanitari che l’avrebbero ricoverata. La scuola afferma di aver seguito il protocollo dato che era in corso un vero e proprio danneggiamento degli ambienti scolastici.
Per l’assistente sociale non si è trattato di un “capriccio convenzionale”. La madre, però, non si spiega perché non sia stata contattata e non l’abbia trovata a scuola quando è andata a prenderla. “Perché l’hanno trattata così? Perché non le hanno dato l’amore e l’attenzione di cui aveva bisogno?”, si chiede arrabbiata.
La polizia ha trasportato la bambina in ospedale, consegnandola agli operatori della struttura di cura psichiatrica. Gli agenti hanno chiarito che si è comportata molto bene. Di lì a poco la bambina si sarebbe totalmente calmata e ha parlato all’attenzione degli assistenti sociali.
Intorno a questo caso si è scatenato un grande dibattito su cui si è chiesto anche come migliorare o cancellare questa legge, nelle sezioni riguardanti i bambini.