Negli anni, è nei secoli, il modo di mangiare dell’essere umano ha subito enormi modifiche. Ma ci sono alimenti che fanno parte della dieta dell’uomo fin dagli albori. In questo caso, stiamo parlando del pane. Un alimento che non manca quasi mai sulle tavole italiane, ed anche straniere. Negli anni le ricette sono state modificate, a seconda della disponibilità o del gusto, ma il pane resta comunque un protagonista nelle nostre diete. Ma, vi siete mai chiesti perché il pane non va mai posizionato capovolto a tavola? Allora oggi, vi spieghiamo il perché.
Il pane, come protagonista della nostra dieta, da sempre è visto come fondamentale, quasi sacro. Ma, in alcune case, è impensabile posizionare il pane capovolto a tavola. Oggi vi raccontiamo le motivazioni per cui questo gesto genera un disappunto del genere. Inaffatti, se si prende in considerazione la motivazione religiosa, questo gesto viene considerato quasi un oltraggio. Il pane è il corpo di cristo, e metterlo capovolto, è offensivo.
Mentre, se si prende in considerazione la motivazione storica, è necessario tornare negli anni che vanno dal 1483 al 1498, in Francia, quando nacque il codice segreto dei fornai. All’epoca il re di Francia era Carlo VII, noto per il suo regno severo. Chiamo moltissimi uomini per ricoprire il ruolo di boia per le esecuzioni. Ma i fornai, volevano dimostrare il loro disprezzo a questa figura, e crearono il “pane del boia“, un panificatori di scarsissima qualità. Ma dopo che Carlo VII minacciò la pena di morte per questo gesto, i fornai iniziarono a distribuire il pane capovolto a tutti i boia della città.
Consegnare il pane sottosopra, veniva considerato un segno di disprezzo e disappunto. E dopo questi gesti, il re si vide costretto a far incappucciare i boia così da non renderli riconoscibili.
Quindi, sia a livello religioso, che storico, il pane capovolto è segno di maleducazione. Siamo sicuri che da oggi in più, farete molta più attenzione quando poggerete un filone di pane in tavola.
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