A volte capitano storie davvero commoventi ed anche significative che raccontano uno spaccato scolastico che spesso ignoriamo. Grazie a un racconto riportato sui social, il giornalista Ciro Pellegrino, ha portato alla conoscenza di molti utenti una storia che mette in risalto come la figura dell’insegnante possa essere anche decisiva per il futuro degli studenti. Capitano insegnanti che ci danno delle lezioni che vanno ben oltre quelle disponibili sui libri. Ed è il caso di questo professore che si è confrontato con un ragazzino che probabilmente avrà in futuro una motivazione in più per coltivare una passione, e più in generale la propria vena creativa.
“Non smettere mai di scrivere”, scrive sul retro del compito scritto di un ragazzo. Si legge nel post del giornalista che a scrivere queste parole è stato “uno dei prof migliori d’Italia, amico mio. Uno di quei napoletani che vanno via dalla loro terra e migliorano il mondo. Il ragazzo o la ragazza va via da quella scuola, il professore gli mette 10 al tema e gli raccomanda «Non smettere mai di scrivere»”.
Si tratta di una storia tanto piccola e tanto grande allo stesso tempo. Con poche parole, soprattutto a bambini e ragazzi, si può cambiare il mondo, il futuro. Non è un’esagerazione perché più di ogni altra cosa, ogni bambino o ragazzo ha bisogno di fiducia. In qualche modo, di responsabilità per la bellezza che è in grado di dare al mondo con la propria persona. Motivare a fare del bene, a coltivare passioni, creare bellezza, creare qualcosa per gli altri, può essere solo motivo di miglioramento di tutta una comunità. E questo, il professore in questione, lo ha capito bene.
“Queste frasi cambiano la vita, lei o lui se la porterà appresso per tanti anni questa carezza «non smettere mai di scrivere». Come dire ‘non avere paura del futuro, abbi fede in ciò che pensi se è frutto di ciò che sai, non smettere mai di scrivere qualsiasi cosa accada, che tu faccia il giornalista, lo scrittore, il falegname o che tu faccia il danzatore di pioggia nel deserto, non smettere mai di fare questa cosa che oggi da giovane ti rende felice’. Se io non avessi avuto una fortuna simile, una prof come il mio amico – che si chiama Salvatore, il nome è la conseguenza delle cose – non avrei mai avuto il coraggio di dire le cose più importanti ad un foglio di carta”, continua il giornalista.
Si legge nel post davvero emozionante: “Evviva queste insegnanti e questi insegnanti, questi docenti, maestre, professori e professoresse. Questo “10” che ti porti in viaggio e che ti cambia la vita, come un seme ficcato nel terreno, la rosa fiorirà”. Non si tratta mai di un voto, ma di un messaggio a una persona che si sta formando insieme alla sua personalità e alle sue ambizioni.