Il nostro Pianeta, l’unico che abbiamo a disposizione per vivere, proliferare e continuare (si spera) a vivere sempre più a lungo, è dilaniato da inquinamento di ogni specie. Non solo l’industria, il commercio, ma anche noi stessi siamo protagonisti delle condizioni disastrose di alcuni habitat, su tutti il mare. L’acqua sulla Terra forse è il bene di cui dimentichiamo più facilmente, dato che “ne abbiamo tantissima”. Non viene in aiuto un sistema capitalista che si prende poco cura della natura cercando solo lo sfruttamento a basso costo di ogni risorsa, da quella umana e quella naturale.
Tantissimi animali rischiano l’estinzione, sulla terraferma come nei mari. Gli oceani sono attraversati da imbarcazioni, grandi navi e, pensate un po’, anche da gigantesche isole di pattume galleggiante.
Esistono diverse organizzazioni che si prendono cura dell’ambiente e molte persone che lottano affinché si facciano sforzi nel mondo per migliorare le condizioni che abbiamo creato noi stessi. Il miliardario norvegese Kjell Inge Røkke ha deciso di utilizzare ingenti somme per la bonifica degli oceani. Come? Con una gigantesca nave per la raccolta dei rifiuti.
A quanto riporta Forbes, Røkke è uno dei più ricchi della Norvegia, con un patrimonio stimato di circa 2,6 miliardi di dollari. Il filantropo ha deciso di donare grandi quantità della propria ricchezza per un progetto di ricerca marina di contrasto all’inquinamento. In particolare, la nave da realizzare, chiamata Research Expedition Vessel (REV), sarà lunga 180 metri e raccoglierà rifiuti di plastica. Secondo alcune stime, potrebbe raccogliere cinque tonnellate al giorno di residuo plastico in mare (e poi scioglierlo).
Inoltre, a bordo saranno presenti 60 scienziati e 40 membri dell’equipaggio. L’idea di fondo è quella di viaggiare per il mondo bonificando gli oceani da una piaga davvero drammatica e dannosa di cui potremmo vedere degli effetti irreparabili tra pochi anni.
Solo per dare una stima indicativa, si calcola che nell’Oceano Pacifico meridionale ci siano circa 38 milioni di pezzi di plastica, tra rifiuti di vario genere, reti, detriti, eccetera. Un inquinamento di proporzioni inimmaginabili. “Lo faccio come un modo per restituire alla società ciò che ho guadagnato”, ha dichiarato il magnate in un’intervista.
Røkke ha sempre espresso il suo amore per gli oceani. Da pescatore è arrivato a diventare proprietario di compagnie di navigazione e di trivellazione offshore. Dopo aver lavorato dall’età di 18 anni sui pescherecci da traino dell’Alaska, è riuscito a dirigere una, e poi più compagnie di navigazione. È arrivato il momento di restituire all’oceano tutta la soddisfazione che ha ottenuto in tanti anni in mare.
Può essere un modello da seguire anche su livelli molto più bassi sul piano economico, a partire dal nostro comportamento con il mare e con la nostra quotidiana lotta contro ogni autorità nazionale che non difende il mare.