Il mondo del calcio, così come molti altri mondi professionali, è ancora bloccato a immaginari tossici e carichi di quella mascolinità immutata nei decenni. Per questo motivo fa molto scalpore la decisione “coraggiosa” del campione francese Kylian Mbappé di mantenere alla luce del sole la sua storia con la modella transgender Inés Rau.
Lui è la stella del calcio francese, carico di record alla giovanissima età di 24 anni, osannato in terrà natia come davanti alla televisione da milioni di appassionati del gioco del pallone. Lei è l’indossatrice che ha già segnato un importante passo in avanti per il mondo delle passerelle come prima modella transgender sula copertina di Playboy.
Kylian e Inés possono scrivere un capitolo storico
Entrambi stanno scrivendo un pezzo di storia nel proprio mondo. Inés per essere entrata nella storica rivista simbolo di curve e canoni estetici osannati dalla società moderna. Kylian ha giocato una finale dei Mondiali di calcio in Qatar confrontandosi con una leggenda come Leo Messi, senza sfigurare, anzi, uscendone a testa alta da campione anche se sconfitto. Potrebbero fare la storia gossip nel mondo in cui ci troviamo, ancora capace di “scoprire” che un calciatore e una modella transgender possono essere una splendida coppia.
I due non hanno ancora ufficializzato il loro legame, ma si sa che la frequentazione va avanti da almeno un anno. In un’intervista Inés Rau ha dichiarato: “Finalmente ho trovato un ragazzo che mi accetta per come sono”.
Ed è tutto tranne che retorica della fama, soprattutto per il mondo del calcio, ancora e spesso così chiuso nei confronti di qualunque preferenza sessuale si discosti dall’eterosessualità. Qui, Kylian Mbappé, l’attaccante parigino di 24 anni sulla cresta dell’onda da diversi anni, avrebbe tutto da “perdere” e invece vive, liberamente, come ognuno di noi ha diritto di fare.
Dalla moda al calcio, Mbappé e Inés combattono pregiudizi
La modella di origini nordafricane porta avanti da anni la battaglia per l’accettazione di storie come la sua. La modella di Nancy, non sentendosi a proprio agio con il sesso biologico di nascita, all’età di 16 anni, ha scelto il lungo e tortuoso percorso della transizione. Afferma Inés nel suo libro Femme: “È una salvezza poter dire la verità su di sé, che si tratti di parlare di genere, di sessualità, di qualunque cosa. Le persone che ti rifiutano non ti meritano. Non si tratta di essere amati dagli altri, si tratta di amare se stessi”.
Mbappé, il giocatore più forte del mondo, dal canto suo, stando alla complessa grammatica del calcio che non lascia spazio per alcun tipo di “debolezze”, porta avanti una storia del genere che sconvolge e offre occasioni di derisione per i poveri commentatori seriali.
La lotta nel mondo del calcio, però, sembra lontana anni luce dalle dichiarazioni che si fanno già nel mondo della moda, dove Inés afferma in un’intervista “Indossatrice vuol dire indossatrice, transgender è un’altra cosa. Non mi piace dire indossatrice transgender”.
Tutto il turbinio di Insulti, battutine, frasi omofobe, immagini denigratorie e “scherzose”, arrivano quando tutto questo è ancora solamente gossip e non ci sono conferme ufficiali della relazione fra il calciatore e la modella. Se si tratta di prove generali per un amore pubblico e possibile, allora andiamo molto male.