È assolutamente indubbio che il lavoro rappresenti una delle principali aspirazioni a cui ambire, al fine di soddisfare il proprio desiderio di raggiungere un’adeguata realizzazione professionale. È altrettanto indubbio, d’altronde, quanto al giorno d’oggi non sia affatto semplice perseguire tale obiettivo. Svariate sono le difficoltà che, molto spesso, contraddistinguono il nostro percorso lavorativo. Orari assurdi, paghe irrisorie, condizioni di lavoro ostili ed, infine, anche problematiche inerenti ai rapporti umani instaurati con colleghi e datori di lavoro. Proprio come è accaduto al protagonista della storia che stiamo per raccontarvi. Un agente di viaggio che, a causa di una ripicca dal sapore del tutto vendicativo inflittagli dal suo capo, si è visto detrarre dalla sua ultima busta paga le spese di un viaggio di affari che gli era stato precedentemente offerto. Approfondiamo insieme tutti i dettagli di questa vicenda.
Un ex dipendente di un‘agenzia di viaggio ha voluto rendere nota la sua storia pubblicandola sulla piattaforma social “Reddit“, spiegando nel dettaglio come si sia svolta dall’inizio alla fine.
Faccio l’agente di viaggio e due anni fa ho accettato un lavoro in una piccola agenzia di famiglia. I due titolari lavoravano lì con la figlia e non erano dei bravi manager, tutt’altro.
L’agente di viaggio, grazie alle sue capacità e al grande impegno profuso, è riuscito ad ampliare notevolmente il portafoglio clienti dell’agenzia. Fatto che, ovviamente, ha generato un forte aumento di guadagni ed entrate.
L’uomo ha specificato, però, che il clima all’interno dell’ambiente lavorativo fosse divenuto ad un certo punto ostile, tanto da spingerlo a cercare altrove una nuova ricollocazione professionale.
Quando mi sono stancato del conflitto tra gli uffici, ho fatto domanda e ho ottenuto un lavoro presso un’altra agenzia dove avevo sempre desiderato lavorare, dando due settimane di regolare preavviso.
I titolari dell’agenzia, tuttavia, hanno spinto affinché il dipendente andasse subito via. Temevano, infatti, che potesse recuperare i contatti dei clienti più importanti.
Conoscevo ancora i nomi e i numeri di tutti i clienti che volevo portare con me. Inoltre, otto mesi prima i proprietari mi avevano offerto un viaggio per familiarizzare con una specifica destinazione, affinché potessi conoscerla bene per poi pubblicizzarla meglio. Dato che non avevo mai sciato, mi mandarono a Crested Butte, in Colorado, per quattro giorni.
L’ammontare del costo del viaggio era stato di 125 dollari. Erano compresi: biglietto aereo, trasporto sul posto, alloggio, skipass, attrezzatura e una lezione per principianti.
I pasti li pagavo io e mi andava bene. Quando ho ricevuto l’ultima paga, ho notato che mi avevano detratto i 125 dollari.
Una vera e propria ripicca che all’ex dipendente proprio non è andata giù, tanto da spingerlo a vendicarsi:
Ho deciso subito di passare l’intera mattinata a chiamare tutti i clienti con cui ho lavorato lì, indipendentemente dal fatto che mi piacesse davvero lavorare con loro o meno. Il 99% dei clienti, compresi quelli che avevo acquisito durante il periodo in cui lavoravo in questa agenzia, mi hanno seguito.
Circa sei mesi dopo, in sede di riunione con un funzionario dell’American Airlines, l’uomo avrebbe appreso delle difficoltà economiche incontrate dal suo ex datore di lavoro in seguito alla sua partenza. Una perdita non inferiore ai 250.000 dollari.
L’agente ha così concluso:
Il tutto per la modica cifra di 125 dollari.
E voi cosa ne pensate in merito? L’agente di viaggio ha fatto bene o no a vendicarsi con il suo ex capo?