Chi pratica immersioni, sa che sui fondali è possibile ritrovare quasi di tutto. Rifiuti riversati in mare, oggetti dispersi di qualsiasi tipo. Vengono rinvenuti principalmente oggetti in plastica (92% del totale), tra cui: bicchieri, piatti, accendini, spazzolini, bottiglie e buste di plastica.
Da circa dieci anni è nata un’associazione che si occupa di ridurre la plastica nei mari, chiamata 4oceans. Ne fanno parte diversi sub professionisti che quotidianamente si immergono per raccogliere i rifiuti e ripulire i fondali dalla plastica. Si tratta di un lavoro piuttosto faticoso, la squadra sale sulla nave e poi giunge ai punti di immersione, che si trovano a diverse profondità.
Un giorno, uno dei membri della squadra fa uno strano ritrovamento. Si trova nelle acque del Sud della Florida, più precisamente nella località di Buca Raton, quando scorge qualcosa sul fondale ma non riesce a capire cosa sia. Si avvicina e si rende conto che si tratta di un cellulare, un iPhone ancora avvolto dalla custodia impermeabile, e decide di recuperarlo.
Alla fine del turno, porta a casa con sé il cellulare. Prova ad accenderlo ma non funziona. Spera che sia per via della batteria scarica. Allora lo mette in carica con il suo cavo e attende qualche ora. Raggiunta la carica completa, prova ad accenderlo ma si accorge che ha il codice di blocco. Gli viene dunque un’idea formidabile: telefona a uno dei contatti di emergenza, registrato come “mamma“. Dall’altro capo del telefono risponde una donna molto gentile, contenta che qualcuno abbia finalmente ritrovato il telefono del figlio.
I due si accordano per vedersi e restituire il telefono al giovane, il quale si presenta all’appuntamento insieme a sua madre per poter ringraziare di persona il sub. Incredulo di aver di nuovo il suo cellulare fra le mani in perfette condizioni, ringrazia infinitamente il sub per il generoso gesto compiuto.