La terribile pandemia Covid, che ha letteralmente travolto il mondo intero, ha prodotto effetti deleteri sotto innumerevoli punti di vista. Oltre, ovviamente, all’incalcolabile e dolorosissima perdita di vite umane, l’aspetto economico e finanziario è quello che ha subito il maggior contraccolpo in termini di perdita di posti di lavoro. Aziende, imprese, attività di vario genere e di diversa grandezza hanno dovuto fare i conti con le amare conseguenze dettate dalle varie crisi generatesi in seguito alla pandemia e alla lunghissima quarantena attuata. Ne sa qualcosa il protagonista della storia che stiamo per raccontarvi. La storia di un giovane studente di ingegneria ambientale che, dopo aver perso il lavoro in una panetteria che gli consentiva di pagarsi i costi universitari, non si è dato per vinto. Egli ha avuto, infatti, l’ingegno e la capacità di reinventarsi e realizzare un’impresa ecologica potenzialmente molto interessante. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Il giovane si chiama Ronaldo Bravo ed è uno studente peruviano di 22 anni iscritto ad ingegneria ambientale. Dopo aver perso il suo lavoro a causa del Covid, Ronaldo ha ideato e messo in piedi un’impresa fondata sulla coltivazione biologica di lattuga presso la sua abitazione. Essa si trova situata a Villa El Salvador, nella provincia di Lima. La sua idea è incentrata sul tentativo di commercializzare questa verdura tra i piccoli stabilimenti di zona.
Ricevo ordini da minimarket e magazzini. I miei clienti sanno che la mia lattuga è fresca e priva di qualsiasi tipo di contaminazione.
Avvalendosi delle competenze maturate grazie ai suoi studi in ingegneria ambientale, Ronaldo ha perfezionato il suo progetto di impresa attraverso l’utilizzo di un sistema idroponico. Tale sistema altro non è che una tecnica di coltivazione che si effettua negli spazi chiusi. Una tecnica che prevede numerosi vantaggi: un importante risparmio d’acqua, una notevole riduzione dell’uso di pesticidi e l’uso efficiente delle risorse.
Il giovane ha così descritto questo sistema:
È una tecnica di coltivazione che non prevede l’utilizzo della terra, ma acqua con l’aggiunta di una soluzione di sali minerali. Il sistema consiste nello sviluppo di un modulo rimovibile, suddiviso in otto tubi di plastica attraverso i quali circola l’acqua.
Per il momento, la produzione è incentrata solo su lattuga della varietà Crespa e Seta, ma punta ad un aumento ed una diversificazione dei prodotti realizzati. Il giovane vorrebbe infatti espandersi con la coltivazione di altri tipi di leguminose come bietole, cipolle e spinaci.
Grande e positivo il riscontro ricevuto dagli utenti del web, incuriositi e ben impressionati dalle interessanti potenzialità espresse da questo tipo di impresa. Un’impresa non solo redditizia, ma che si rivela essere anche in linea con la salvaguardia e il rispetto dell’ambiente.
Un utente ha affermato:
L’imprenditorialità deve essere sostenuta da tutti e se è ecologica e autosufficiente è più ammirevole. Si spera che possa fungere da buon esempio per tante altre persone.