Crescere ed allevare un figlio, è uno dei compiti più difficili che si possa fare, visto che, si sta allevando il futuro. Infatti, ogni bambino crescerà e diventerà un adulto con libertà di scelta e di valutazione, e ciò che gli è stato insegnato lo guiderà per tutta la vita. Ma, molti genitori, non si sentono pronti per tale passo, soprattutto quando si parla di bambini malati. Infatti neonati affetti da patologie particolari, richiedono molte più attenzioni. Quindi, in alcuni casi, i genitori decidono di rinunciare al figlio, sperando che ci sia qualcuno disposto a prendersi cura di lui. Proprio questo è successo a Jono affetto dalla sindrome di Treacher Collins. I genitori lo abbandonano quando ha solo 2 giorni, ma ora a 38 anni la sua vita è davvero cambiata.
Jono è un uomo affetto dalla sindrome di Treacher Collins, patologia genetica rara, e proprio per questo i suoi genitori lo abbandonano dopo 2 giorni di vita. È Jono stesso a raccontare la sua storia al mondo intero, per sensibilizzare le persone sulla sua malattia. Questa sindrome causa un’anomalia nella formazione delle ossa cranio-facciali. Infatti i soggetti affetti non hanno gli zigomi e questo fa si, che i loro occhi siano in una posizione più scesa. Le alterazioni che colpiscono le orecchie, potrebbero causare una sordità parziale o totale. Ma a livello cognitivo, i bambini affetti da tale patologia non presentano deficit. Ma i genitori di Jono, non appena vedono il suo viso, lo abbandonano in ospedale, dopo appena 2 giorni di vita.
Il piccolo viene affidato agli assistenti sociali, che da subito, si mettono in azione per cercare una casa al neonato. E ben presto, arriva un angelo, Jean Lancaster, che decide di adottare Jono. Il giovane racconta:
Mi hanno lasciato in ospedale nelle mani degli assistenti sociali, che in un certo qual modo, hanno anche dovuto fare presto a cercarmi una sistemazione con una famiglia. Dopo settimane dopo la mia nascita, arrivò Jean Lancaster, la mia mamma, che mi adottò e mi diede il cognome e mi fece crescere con quanto più amore possibile.
Con la mamma Jean, Jono vede diversi specialisti, e tutti giungono alla stessa conclusione, non si può cambiare la situazione. Jono cresce, e deve fare i conti con la cattiveria delle persone, ma non si perde mai d’animo. A 19 anni lascia la scuola per iniziare a lavorare in un bar, e dopo in una palestra. Oggi a 38 anni Jono è felice, ha trovato l’amore, e continua a lavorare come istruttore in palestra.
La sua vita non è stata facile, anche a causa del bullismo subito sia da piccolo, che da adulto, e spesso ne ha sofferto molto:
A nessuno piaceva la mia faccia che spesso è stata pretesto di scherno. Poi però qualcosa è cambiato, perchè ho capito capito che le cose importante nella vita sono altre.
Oggi Jono collabora con bambini affetti da autismo, si informa sulla sindrome di Treacher Collins e porta uno stupendo messaggio nel mondo. L’aspetto non conta, se le azioni vengono fatte con il cuore.
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