L’essere umano, fin dall’antichità, si trova a condividere i proprio spazi con la fauna e la flora locali, ma non sempre rispettiamo ciò che ci circonda. Infatti in questi anni stiamo assistendo a disastri naturali, spesso causati proprio dagli esseri umani. Sono diverse le associazioni che si occupano di preservare e salvaguardare la natura, sotto tutti i suoi punti di vista. Infatti, difendendo la natura, difendiamo anche la nostra esistenza e sopravvivenza. Gli esseri umani, non possono sopravvivere senza un ecosistema ben bilanciato e sano. Ma un uomo, decide di intervenire a favore della vegetazione e degli animali presenti nella sua zona. Ogni giorno, per 40 anni, pianta un albero su una striscia di sabbia deserta, ed oggi è una rigogliosa foresta di 550 ettari, ricca di flora e fauna.
Noto in tutto il mondo come “Forest Man of India”, Jadav Payeng, ha compiuto un’impresa davvero unica nel suo genere. Jadav ha attualmente 64 anni, ma da quando ha solo 16 anni, lotta per il suo territorio, l’India. Diventando uno degli attivisti ambientali più noti al mondo. Infatti l’uomo non solo partecipa a manifestazioni, ed informa la gente sulla situazione ambientale, ma agisce. L’uomo inizia a 16 anni, e per 40 anni, ogni giorno, pianta un nuovo albero in una lingua di sabbia deserta, ed oggi in quella zona, sorge una rigogliosa foresta di 550 ettari.
Jadav decide di agire in quel luogo perché un giorno, assiste ad una scena davvero triste. Infatti trova centinaia di animali morti a causa del caldo, lungo la riva del fiume di Brahmaputra, dove sorge una lingua di sabbia arida, quasi desertica. Quindi agisce e pianta delle canne di bambù, ma non si ferma li. Infatti per i successivi 40 anni, ogni giorno, si reca nella zona per piantare un nuovo albero. Tutti i giorni, oltre a piantare un nuovo arbusto, si prende cura di quelli esistenti, garantendone la sopravvivenza. I risultati sono lenti, ma visibili.
Oggi in quella zona sorge una rigogliosa foresta, piena di piante e molte specie animali. All’interno della foresta, si possono trovare scimmie, volatili, rettili, alcune tigri del Bengala, dei rinoceronti indiani. Inoltre, per diversi mesi all’anno anche un branco di elefanti. Negli anni, Jadav ha dovuto difendere la foresta non solo dai cambiamenti climatici, ma anche dalla presenza di bracconieri. Fortunatamente, anche le autorità locali hanno a cuore la foresta di Molai, ed aiutano l’uomo in questa impresa. All’interno della foresta, non troviamo solo animali e piante, ma anche la casa di Jadav, con la moglie ed i figli, e la sua fattoria ed allevamento.
Negli anni, le tigri hanno ucciso diversi capi del suo bestiame, ma Jadav non da la colpa agli animali, bensì agli esseri umani. Infatti a causa della deforestazione causata dalle mani umane, questi animali non hanno più gli spazi necessari per vivere. Quindi si trovano costretti a dividere spazi sempre più piccoli sia con altri animali, che con gli esseri umani.
Il progetto di questo uomo, che per ogni giorno, per 40 anni, pianta un albero in questa striscia di terra deserta, è davvero audace e stupendo. Grazie al suo impegno, molte specie animali e vegetali, hanno la possibilità di vivere in modo ottimale nella foresta di Molai.