Di solito le scoperte storiche nel sottosuolo sono competenza degli archeologi, ma ci sono momenti in possono arrivare dei ritrovamenti per caso. Talvolta certi tesori possono essere trovati ovunque, in qualsiasi momento e soprattutto per caso. Che colpo di fortuna, a quel punto! Un avvenimento davvero eccezionale è quello accaduto a un uomo in Turchia, il quale ha vissuto un’esperienza assurda negli anni ’60 che ha a che fare con una città sotto terra. Anzi, più di una.
Apparsa per la prima volta sul New York Post, si tratta della storia di un uomo non identificato che, si racconta, stesse inseguendo le sue galline. Senza curarsi troppo dell’ostacolo incontrato, si è addentrato in una cavità dove erano entrati i suoi animali. In un buco nel muro del seminterrato si nascondevano le sue galline e si doveva andare davvero in fondo per riaverli indietro.
A quel punto ha deciso di abbattere il muro ma ha finito per trovare qualcosa di davvero impensabile. Dopo aver abbattuto il muro, l’uomo ha trovato un tunnel che conduceva in un luogo misterioso. La “strada” portava a Elengubu, un’antica città turca sotterranea, conosciuta anche come Derinkuyu.
Derinkuyu si trova a 85 metri di profondità in Cappadocia, nell’Anatolia centrale. Si tratta della più grande città sotterranea del mondo. Si ritiene che ci siano più di 200 città scavate e sotterranee nel Paese e che sono più piccole in confronto a quella trovata in questo straordinario ritrovamenti, a quanto affermano le guide turche alla BBC. Senza quelle galline vivaci, forse non sarebbe mai stato conosciuto quell’enorme sito sotterraneo.
La scoperta, a vederla all’interno, è davvero incredibile. I suoi ingressi si collegano a più di 600 case private nella regione della Cappadocia. I ricercatori hanno scoperto ben 18 livelli di tunnel con case, magazzini, scuole, stalle. Un complesso intero per la vita di un’intera comunità. Come potevano vivere a 85 metri sottoterra? La città ha un sistema di ventilazione. “La vita sottoterra era probabilmente molto difficile. I residenti evacuavano in vasi di terracotta sigillati, vivevano alla luce delle torce e smaltivano i cadaveri in aree specifiche” ha spiegato alla BBC una guida.
Sebbene non sia certo a quando risalga, ci sono scritti antichi dell’anno 370 a.C. che indicano che la città esisteva al tempo. Pare che la città servisse per immagazzinare merci ma è diventata presto una sorta di bunker per ripararsi dalle invasioni. Gli abitanti, non a caso, collocavano pietre da mezza tonnellata alle porte. Le rocce, inoltre, avevano anche un piccolo foro per attaccare i coloro fossero pericolosi dall’esterno.
Tante domande, molti misteri. Questa città è estremamente affascinante. I ricercatori sospettano che gli Ittiti, il popolo anatolico dell’ età del bronzo “potrebbero aver scolpito i primi livelli nella roccia quando furono attaccati dai Frigi intorno al 1200 a.C.”.
Si ritiene che possano aver vissuto in queste località sotterranee fino a 20mila persone durante le incursioni islamiche del settimo secolo. Si sa che la città fu abbandonata nel 1923 dai greci di Cappadocia dopo la guerra greco-turca. Potrebbero essere dei livelli sotterranei in uso da ben 2000 anni. Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO dal 1985,la città riceve visite giornaliere da studiosi, turisti e appassionati.