La protagonista di questa storia è una giovane ballerina professionista di origini brasiliane, Giovanna Santoro. Ha appena 19 anni e vive con la madre a Praia Grande, San Paolo. La giovane, grazie ad anni di preparazione, sacrificio ed impegno è riuscita ad ottenere una borsa di studio parziale presso la compagnia dell‘Opus Ballet, a Firenze.
Essendo appunto parziale, la borsa di studio vinta da Giovanna non copre affatto tutte le spese. Non le consente, infatti, di poter disporre delle risorse economiche necessarie per mantenersi nella città italiana. Per questo motivo, la giovane ha ben pensato di rimboccarsi le maniche lavorando e procurarsi il denaro necessario, circa 15,6 mila R$, per sostenere i costi di vitto, alloggio e metà del valore del corso triennale.
Un lavoro umile, semplice quello trovato da Giovanna per racimolare qualche risparmio. Ovvero, vendere caramelle insieme alla madre ai semafori di Santos o São Vicente, ogni fine settimana.
Non è stato semplice all’inizio per Giovanna presentarsi nelle vesti di ballerina davanti a quei semafori. Un senso di vergogna ed imbarazzo hanno accompagnato i primi tempi. Fino a quando, però, la giovane non ha realizzato che tutto ciò sarebbe servito per il coronamento del suo grande sogno: entrare a far parte di una importante compagnia di ballo.
All’inizio mi vergognavo. Col tempo, ho capito che non era un demerito per me essere lì. Che se avessi voluto realizzare il sogno di appartenere a un’azienda internazionale, avrei dovuto fare del mio meglio. Una volta ho sentito dire da qualcuno che quello che stavo facendo avrebbe contribuito a plasmare il mio carattere. Aveva ragione.
Oltre a vendere dolci al semaforo, Giovanna insieme alla madre ha trasformato il garage di casa in un piccolo studio di danza dove tenere lezioni private. Fortunatamente, la giovane ha potuto contare anche sull’aiuto di un nutrito gruppo di sostenitori, composto da amici e parenti, che le hanno già pagato i biglietti aerei.
L’obiettivo di Giovanna è quello di riuscire a risparmiare quanto basta per almeno i primi 30 giorni di soggiorno in Italia. In seguito, si sarebbe impegnata a trovare un lavoro temporaneo che contribuisse al suo mantenimento a Firenze.
Siamo sicuri che Giovanna impegnerà tutta sé stessa nel conseguimento del suo bellissimo sogno.