Il rapporto genitori-figlio è un rapporto che si fonda, generalmente, su sentimenti di profondo affetto e reciproco amore. Esso col tempo tende a maturare e a diventare, sotto diversi aspetti, molto più consapevole. Una volta raggiunta l’età adulta, infatti, i figli rafforzano il loro legame con i genitori attraverso una maggiore e più spiccata capacità di dialogo e confronto. In alcuni casi, però, il dialogo e il confronto possono tradursi nell’acquisizione da parte dei figli di consapevolezze del tutto nuove e degne di un opportuno approfondimento. Proprio come nel caso del protagonista della storia che stiamo per raccontarvi. Un giovane che, nonostante vanti un buon rapporto coi propri genitori, pare non abbia esitato a sporgere una denuncia nei loro confronti. L’accusa, per quanto bizzarra ed originale, è così motivata: averlo messo al mondo senza il suo consenso. Approfondiamo insieme tutti i dettagli di questa incredibile vicenda.
Raphael Samuel è un uomo di 29 anni che, in qualità di membro del movimento antinatalista, porta avanti una battaglia senza dubbio singolare. Egli, non soltanto ha intentato causa contro i propri genitori per averlo fatto nascere senza il suo esplicito consenso ma, spinge anche altri figli a seguire il suo esempio. Secondo la sua precisa convinzione, i figli non hanno alcun obbligo nei confronti dei propri genitori in quanto non hanno chiesto loro di venire al mondo.
Originario di Nuova Dehli, India, Raphael è rimbalzato agli onori della popolarità social e della stampa locale per la sua insolita decisione. Trascinare, ovvero, in tribunale i propri genitori con l’accusa di averlo fatto nascere senza il suo consenso. Sembrerebbe pura ironia, ma in realtà la questione affrontata dal ragazzo si poggia su forti e solide convinzioni. Certo, la domanda sorge spontanea: “come si fa a chiedere il consenso a qualcuno che ancora non è nato?” . Secondo Raphael, non si dovrebbero mettere al mondo figlio per ragioni legate anche a questo specifico dettaglio.
Diversamente da quanto qualcuno potrebbe pensare, questa precisa presa di posizione non è frutto di un’infanzia infelice. Anzi. I rapporti tra il giovane e i suoi genitori sono ottimi. La questione, a suo dire, è molto più ampia ed articolata. Le persone che decidono di mettere al mondo un figlio sono persone fondamentalmente egoiste che non tengono conto di condannare un altro essere vivente a dover affrontare tutte le difficoltà che la vita inevitabilmente impone loro.
Un buon padre mette il figlio al di sopra dei suoi desideri e dei suoi bisogni… ma il bambino stesso è un desiderio del padre.
Il 29enne ha creato anche una pagina Facebook dedicata alla questione e denominata Nihilanand. Qui in molti sembrano condividere il suo stesso pensiero.
Voglio dire a tutti i bambini che non devono nulla ai loro genitori. Amo i miei genitori e abbiamo un ottimo rapporto, ma loro mi hanno fatto nascere per soddisfare una loro gioia e un loro piacere. La mia vita è stata fantastica, ma non vedo perché dovrei sottoporre un altro essere vivente al trambusto della scuola e della ricerca di un lavoro, soprattutto quando non mi hanno chiesto loro il consenso di esistere.
Coloro che sostengono questa presa di posizione sottolineano, tra l’altro, come l’eccessiva natalità comporti anche un graduale esaurimento delle risorse naturali terrestri. Pratima Naik, uno dei leader del movimento, ha affermato:
Dobbiamo continuare a far nascere sempre più bambini ed accelerare, così, il processo di degrado sociale e ambientale?
Ed infine ha aggiunto:
Non imporremo le nostre convinzioni a nessuno, ma è bene che sempre più persone si rendano contro che mettere al mondo un figlio in questo momento non sia giusto.