Tutti noi siamo abituati con i nostri cellulari, con i computer ed internet, ovunque andiamo abbiamo la possibilità di comunicare con tutti. Internet rende tutto veloce, semplice, semplifica molte delle nostre azione giornaliere, sia sul posto di lavoro che a casa. Ma prima di internet, si comunicava comunque, ma con le lettere, metodo più lento dei messaggi ma molto più vero e sincero. I nostri nonni aspettavano giorni, in alcuni casi settimane, per ricevere la lettera di un amico o di un fidanzato. In alcuni casi, molte lettere sono andate perdute, soprattutto in periodo storici turbolenti. Oggi vi raccontiamo una storia davvero toccante e dolce, un uomo scrisse alla moglie da un campo di prigionia, però la lettera non viene mai consegnata, ma 80 anni dopo arriva alla figlia della coppia.
La storia arriva da Mottola, nel Tarantino, il sindaco della cittadina, Giampiero Barulli, decide di raccontarla attraverso i social. Il primo cittadino racconta una storia davvero dolce, ma allo stesso tempo triste. E’ il 1943, c’è la guerra, e tutti i ragazzi si trovano al fronte a combattere, tra loro c’è Pasquale, un giovane di Mottola. Si trova in un campo di prigionia nei pressi di Berlino, e decide di scrivere una lettera a sua moglie, Maria che è a casa ad aspettarlo.
Il giovane non appena ha la possibilità scrive alla sua amata, per rassicurarla ed informala delle sue condizioni. Però questa lettera non arriva a destinazione, Maria non può sapere come stia Pasquale, ed è preoccupata. Ma Pasquale torna dalla guerra sano e salvo, quindi si dimenticano della lettera.
Vive con la moglie e crescono insieme tre splendidi figli, 80 anni dopo, arriva da Firenze una lettera, è spedita direttamente al comune di Mottola. Il primo cittadino la consegna immediatamente alla figlia della coppia, la quale la legge commossa, le dolci parole del padre le riportano alla mente molte scene belle della sua infanzia.
Nella lettera si legge:
Cara Maria, la mia salute è buona, perciò non devi essere in pensiero per me. Spero di poter avere presto tue notizie che spero siano buone. Con l’occasione ti invio gli auguri per il Natale. Baci affettuosi Pasquale.
Il timbro riporta la data 21 novembre 1943, la lettera proviene da uno dei campi di prigionia tedeschi di Kriegsgefangenenlager. Ci sono voluti 80 anni per far arrivare questa lettera a destinazione, la figlia di Pasquale e Maria è davvero felice di poter leggere la missiva del padre. In un periodo davvero difficile per i giovani e le famiglie italiane, queste lettere portavano un barlume di speranza e gioia nelle case.
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