Una donna ha comprato del pesce surgelato e dopo averlo scongelato si è accorta di qualcosa che non andava. Anzi, andava, eccome: il pesce si muoveva, stava cercando disperatamente di respirare.
La protagonista è Cindy Lao si è accorta di essere stata sul punto di cucinare un pesce che in realtà era ancora vivo. E chissà da quanto tempo la creatura stava lottando contro la morte. La donna aveva tenuto il pesce nel ghiaccio per 48 ore, naturalmente fresco, freschissimo. Si preparava a cucinare il pasto per la sua famiglia e festeggiare con alcuni amici il Capodanno cinese in quel di Londra.
Alla fine il pesce, una giovane carpa, riesce a salvarsi. La serata con gli amici è andata letteralmente via, dato che il compagno della donna, Paul, ancora incredulo, ha deciso di utilizzare la vasca di casa. Tra gli altri pesci congelati, questa carpa era l’unica che dava segni concreti di vita.
Racconta l’uomo: “Mi ha chiamato perché pensava di aver visto le branchie del carassio [la carpa] muoversi e mi ha chiesto cosa ne pensassi. Ero indeciso se porre fine alla sofferenza di quel poveretto, ma Cindy ha detto ‘no, è un miracolo che sia ancora vivo’. Quindi abbiamo preso una ciotola d’acqua in cui metterlo”. Paul continua il racconto: “La carpa è andata svegliandosi per un po’, ma dopo 20 minuti quelle branchie stavano sicuramente muovendosi normalmente. Non avevamo nessun posto dove tenerlo tranne il bagno e fortunatamente abbiamo un altro bagno con doccia. Inutile dire che non poteva restare lì”.
Lazarus, il nome del pesce “resuscitato” aveva certamente bisogno di essere spostato in un luogo più consono di una vasca da bagno. Ricorda Paul scherzando: “a un certo punto, la mia ragazza prestava al pesce più attenzione che a me”.
Paul si è rivolto al forum online Pets4Homes e una signora con uno stagno con carpe Koi si è fatta avanti per accogliere Lazarus. “Ne aveva passate tante. È stato schiacciato tra tutti i suoi simili morti per tutto quel tempo ed era diventato quasi la nostra cena”, ricorda Cindy. “Siamo contenti che ora abbia una buona casa. La signora ci ha detto che ora ha un migliore amico pesce con cui nuota felicemente nella sua nuova casa” conclude la donna.
Il carassio, noto appunto come carpa cruciana, sembra essere particolarmente adatto a sopravvivere a temperature molto fredde, anche gelide e in ambienti carenti di ossigeno. Può sopravvivere in laghi che si congelano e restano “sigillati”. Senza ossigeno, il pesce converte l’acido lattico tossico in etanolo, lasciandolo diffondere lentamente attraverso le branchie. Un miracolo dell’evoluzione e una virtù per necessità.
“Esistono vertebrati, come almeno quattro anfibi e alcuni rettili, che tollerano il congelamento, quindi la stessa abilità del pesce è plausibile”, affermano alcuni studiosi che però non hanno mai sperimentato il congelamento proprio su una carpa.