Petra NeriQuello che i romani chiamano, in modo affettuoso, “Palazzaccio”, ossia il Palazzo di Giustizia e attuale Corte di Cassazione, venne costruito nel 1889, nel rione Prati. Durante gli scavi gli operai portarono alla luce una scoperta strabiliante che li lasciò a bocca aperta e fece grande notizia sui giornali: vennero ritrovati i resti di una bambina e la sua bambola.
Il Palazzo viene chiamato “Palazzaccio” a ricordare la funzione che aveva: era la sede dei tribunali. Ad oggi la funzione è cambiata e il palazzo ospita la sede della Corte Suprema della Cassazione e si trova sul Lungotevere. Gli scavi, avvenuti nel 1889, portarono alla luce diverse tombe e reperti di vario tipo.
La scoperta più importante fu sicuramente il corpo di una bambina con la sua piccola bambola di avorio. La bambola è fatta molto accuratamente, con bellissimi dettagli, e ha le articolazioni snodabili. Ad oggi è esposta al Museo Centrale Montemartini di Roma e viene vista da moltissimi turisti.
Soprattutto per le bambine di una volta, le bambole erano dei giocattoli fondamentali. Venivano considerate come dei veri e propri gioielli ed erano realizzate in materiali pregiati con moltissime rifiniture. Non solo: le bambole avevano un importante valore affettivo, come possono averlo al giorno d’oggi. Erano considerate delle vere e proprie amiche.
Proprio per questo motivo, si usava seppellire le bambole insieme alle bambine, come in questo caso, per ‘‘accompagnarle” nell’aldilà. In realtà, era permesso essere sepolte con le bambole solo se si era nubili, in caso contrario, non era concesso portarle con sé.
La bambina ritrovata è stata chiamata ”Crepereia Tryphaena” e la sua bambola, di conseguenza, “La bambola di Crepereia”. La bambina visse intorno al II secolo d.C e venne sepolta in un bellissimo sarcofago di marmo con delle eleganti serie di decorazioni.
Leggi anche: Questa donna ha scoperto che il criceto della vicina è entrato nel suo muro
Celeste
Elena