La società odierna sta trattando il tema del controllo degli animali domestici – come curarli, come trattarli, come capirli – quasi su un piano religioso. In questo articolo parleremo dello speciale rapporto tra l’attore Riccardo Castagnari, autore dello spettacolo teatrale “Gelsomino mon amour – come un gatto può cambiarti la vita” e un dolcissimo amico a quattro zampe. Per il suo gatto, Castagnari ha pubblicato poesie, letture, foto, filmati.
È una storia (senz’altro d’amore) quella tra il gattino Gelsomino e Castagnari che ha inizio 11 anni fa. Il gatto, dapprima, si presenta nel giardino del palazzo in cui Castagnari vive, a Roma. Ha circa un anno e mezzo e anche se all’inizio è molto diffidente, come capita spesso, piano piano entra in confidenza e si fa conquistare.
Gelsomino ci mette poco a trovare la porta-finestra gli consente di entrare nell’appartamento al piano terra di Castagnari e così inizia spesso a fargli visita. Di risposta a queste visite, al gatto viene dato sempre qualcosa da mangiare, una pennichella qua e là, sempre più spesso. Ogni volta, viene a casa, qualche coccola, sta quanto vuole e poi sparisce di nuovo, al di là della strada. Non si sa se ha già una famiglia o se quello è il suo unico vero appiglio umano.
Castagnari decide di seguirlo per scoprire dove va questo gatto. Capisce che il gatto vive una sorta di “relazione clandestina” con lui, perché proviene dalla casa di una signora. Perciò si decide di parlare con la famiglia di provenienza. Lui dice alla signora “guardi, non volevo appropriarmi del suo gatto ma lui vive stabilmente anche da me, proprio non sapevo”, insomma cerca di scusarsi.
Gelsomino si scopre chiamarsi in realtà “Jimmy”, vive in quella casa con un’altra gatta e un cane e per evitare che questa situazione problematica continui, la padrona di Jimmy consiglia di non dargli più da mangiare in modo da scoraggiare le visite clandestine. Ma si sa, il cuore degli umani è così ingenuo! Così Jimmy sarà invece Gelsomino, e continuerà a ricevere cibo e coccole nell’appartamento di Castagnari. Sarà il gatto a decidere del suo destino.
Non si tratta di possesso nei confronti di Gelsomino, quanto di libertà di scelta, di esprimere un’amicizia senza limitazioni artificiali. Il gatto, infatti, non verrà “delimitato”, rinchiuso o bloccato in una casa. Sarà sempre libero. Tra Gelsomino e Castagnari riescono c’è un’amicizia che va oltre i livelli materiali, le distanze e i confini condominiali.
“Di lui non ho mai detto il mio gatto”, racconta l’attore in un’intervista. Il gatto non è diventato un pezzo della vita come uno strumento di sé, uno mezzo per riflettere se stessi nel mondo e dire “questo è un altro simbolo del mio status”. “Era un fratello, alla pari, perché lui si è posto così” afferma Castagnari.
Gelsomino ha continuato a vivere stabilmente a casa Castagnari, tenendogli compagnia per molti anni, 11 circa. Oggi riposa in una piccola tomba sistemata in giardino affinché, dice l’attore, “fosse protetto ma non imprigionato”. Una storia, fino alla fine, di libertà. L’attore ha anche dedicato a Gelsomino una puntata speciale della sua rubrica “Parole parole parole” che trovate su YouTube.