Un poliziotto in pensione sente un neonato piangere in un’auto chiusa ed interviene prima che sia troppo tardi

Questa storia che sembrava essere iniziata con i presupposti peggiori, per fortuna ha avuto un lieto fine. Riguarda un neonato in un’auto e un poliziotto che, per fortuna, passava di li. Ultimamente si sente spesso parlare di bambini che vengono lasciati in auto dai propri genitori. Alle volte purtroppo queste storie possono non avere un lieto fine.

Lui si chiama Steve Eckel ed è un sergente in pensione. Ha lavorato presso l’ufficio dello sceriffo della contea di Middlesex e, casualmente, si trovava presso il centro commerciale dell’Howell Township. Mentre si trovava li, ha notato che in un’auto qualcosa non andava. Ha deciso di avvicinarsi per capire cosa stesse succedendo.

Era una giornata molto calda. Il poliziotto si avvicinò alla macchina e vide che dentro c’era un bambino. A quanto pare, la mamma era andata a fare spesa e aveva lasciato il piccolo in auto. Non aveva però tenuto conto delle temperature e il bambino aveva iniziato a stare male per il calore dentro l’auto. Il fatto che il poliziotto si trovasse li in quel momento fu una grande fortuna.

Così Steve cercò di fare immediatamente qualcosa. Il bambino aveva solo 4 mesi e piangeva disperato. Le temperature erano diventate insopportabili e Steve sapeva che doveva agire immediatamente. In quel momento il bambino stava davvero rischiando di morire. Per fortuna, si è ricordato di qualcosa di fondamentale.

Ha ricordato di avere nella sua auto un bastone che poteva utilizzare per rompere il vetro. Non ha ovviamente esitato ad utilizzarlo. Lo è andato a prendere immediatamente e ha rotto il vetro con l’oggetto. Per fortuna il bambino respirava ancora nonostante fosse molto affaticato ed effettivamente provato dalla situazione.

La mamma del piccolo è arrivata ben 40 minuti dopo ed ha trovato il finestrino rotto e suo figlio scomparso. Subito la polizia le ha spiegato cosa fosse successo e ha deciso poi di arrestarla. Il bambino è stato affidato al padre e la donna accusata di aver messo a rischio la vita del bambino.

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