È recente l’esplosione di un giovanissimo fenomeno del football americano inerente alle competizioni della sua fascia di età: Jeremiah Johnson. L’atleta si sta distinguendo in maniera davvero impressionante grazie all’altissimo livello che caratterizzano le sue prestazioni sul campo. Prestazioni che gli stanno valendo fior fior di premi e riconoscimenti. La sua superiorità sia fisica che atletica rispetto agli avversari della sua stessa età è innegabile, come dimostrano chiaramente i numerosi video che stanno spopolando in rete circa le sue gesta.
Appena un mese fa, il giovane atleta statunitense è stato proclamato MVP Under 12, ovvero miglior giocatore degli Youth National Championships di Miami. La carriera di Johnson sembra godere della più assoluta strada spianata, in virtù soprattutto delle sue indubbie capacità ed abilità fisiche. Nello specifico, il ragazzo è in grado di destreggiarsi egregiamente sia nelle fasi di attacco, come running back, sia in quelle di difesa, come defensive end, dimostrando palesemente di interpretare al meglio entrambi i ruoli.
La sua fama di atleta sembrerebbe, dunque, godere del più favorevole vento in poppa. In realtà, uno preciso problema all’orizzonte sembra essersi profilato anche per lui. Un problema reso ancora più evidente ed insidioso dalla moderna era social, in cui si fa prestissimo a diffondere in un batter d’occhio un parere, un giudizio negativo. Il problema di Jeremiah è che la gente non crede che abbia veramente appena 12 anni.
I suoi detrattori accusano il giovane proprio in virtù delle sue impressionanti doti fisiche che mal si allineano all’idea prevalente, nell’immaginario comune, di un dodicenne. Al giovane campione di football sono rinfacciate anche le sembianze del suo volto, muniti di evidenti baffi e la presenza di tatuaggi sul braccio. Molti invocano la necessità che possa essere reso pubblico il suo certificato di nascita, onde evitare qualsiasi tipo di raggiro.
La vicenda di Johnson presenta numerose similitudini anche con un’altra storia, accaduta circa 8 anni fa. La storia di un giovane centrocampista camerunense, Joseph Minala, oggi giocatore dell’Olbia in Serie C, che visse una fase di notorietà intorno ai suoi 17 anni quando esordì in Serie A con la maglia della Lazio. Anche lui fu infatti vittima di speculazioni circa la sua reale età. Speculazioni dissipate poi con un’inchiesta aperta in merito dalla FIGC conclusasi con l’accertamento che l’età anagrafica dichiarata fosse proprio quella reale.