Non è un segreto che ci siano nel mondo concorsi di bellezza che come concorrenti hanno dei bambini. O per meglio dire, dei bambini proposti come bambolotti dai genitori. In particolare, quella dei concorsi di bellezza, se parliamo di bambine (in un mondo che vive già un perpetuo “concorso esistenziale”) è una realtà dai tratti preoccupanti. In questi concorsi troviamo mamme e papà che fanno delle loro bambine delle principesse del mondo fantasy invece di consolidarne sicurezze, tra pregi e difetti, debolezze e opportunità.
La comunicazione pubblicitaria bombarda tutti noi con narrazioni di uno “standard” rappresentato da donne alte, magre e proporzionate. Diversi movimenti sociali si battono per combattere contro una determinata percezione della bellezza, proponendo di sradicare fin da subito dalla vita di ogni bambina l’ossessione o l’attenzione a questi cosiddetti standard.
Forse è arrivato il momento di lasciarsi alle spalle i concorsi di bellezza, e con ancora più forza quelli delle bambine. Alle volte costrette a provare e riprovare sorrisi perfetti allo specchio per essere pronte alla foto di rito. Coperte di trucco o in bilico su trampoli innaturali ed esagerati persino per un’adulta.
Citando l’articolo A te che hai iniettato il botox a tua figlia – facendo riferimento alle trasformazioni estetiche delle bambine pur di farle trionfare ai concorsi – “Lascia che siano ragazze, che apprezzino la semplicità, la natura, i loro amici. Non sessualizziamoli e facciamo in modo che la percezione che hanno di se stessi non debba essere influenzata da niente e da nessuno. Deve amarsi così com’è, senza bisogno dell’approvazione degli altri; meno di un concorso di bellezza”.
Ma succedono episodi preoccupanti come quello della donna di 34 anni di San Francisco, Kerry, mamma di una bambina di 8 anni, Britney. Alla piccola, la donna inietta il botulino convinta che sarà una star adolescente. Una storia surreale riportata dal Sun, noto giornale americano.
Kerry, estetista di professione, inietta sostanze modellanti sulla fronte, sulle labbra e intorno agli occhi della sua figlioletta. Britney Campbell, la bambina di otto anni sottoposta periodicamente al “gioco della star”, una volta ogni tre mesi si siede sul lettino da estetista e guarda la madre prepararle il botox.
“Quello che sto facendo per Britney le permetterà di diventare un giorno una cantante o una modella. Le permetterà di avere per molto tempo un volto da bambina – racconta la donna – sono sicura che la gente dirà che sono una irresponsabile, ma il botox io lo provo prima su di me”. “Voglio che Britney abbia una partenza speciale nella vita, così per lei sarà più facile diventare una superstar”. Una dichiarazione che segue in piena regola quegli standard che devono essere tutto, il motivo di e la soluzione del proprio benessere.
La bambina non può che essere attratta da questi trattamenti e li trova utili alla sua speranza di bambina di diventare una star internazionale. “Presto mi rifarò il naso e il seno. Ogni sera controllo se ci sono nuove rughe, quando ne trovo una voglio altre iniezioni”.
Britney, fa anche la ceretta mensilmente, e appena possibile dovrà rifarsi il seno per essere una baby star. Inoltre, spera di tatuare presto le sopracciglia perché le desidera leggermente arcuate, oltre che disegnare un bel contorno labbra rosa.
Dichiara la mamma: “quando Britney sarà una superstar e guadagnerà milioni di dollari, mi sarà grata per tutto quello che sto facendo per lei ora che è giovane”. Negli Stati Uniti, soprattutto per le bambine che partecipano ai concorsi di bellezza, questo metodo per “spianare la strada verso le stelle” alle proprie bambine sta attirando genitori sempre meno raramente.
Il tutto è perfettamente legale. I medici consigliano l’uso del botulino solo su soggetti adulti. Pare comunque che non ci sia alcuna legge che ne proibisca la somministrazione ai bambini. Benvenuti alla fiera dei bambini giocattolo, anche se forse avremmo solo bisogno di più giocattoli per i bambini.