Recentemente, a spopolare su Twitter è stata una breve clip. Si tratta di una bambina che comunica con il linguaggio dei segni con un operatore delle consegne a domicilio, evidentemente sordo. In poche settimane il video ha raggiunto le 30 milioni di visualizzazioni, oltre che una non ben definita serie di condivisioni, like e commenti. Tutto il clamore sui social ha portato alla conoscenza di questa bella storia.
Durante i momenti più duri della pandemia, quelli caratterizzati dalle restrizioni governative, la bambina, Tallulah, ha disegnato a questo autista un arcobaleno, con le parole “grazie”. Un gesto di riconoscenza per il suo lavoro e per la sua presenza al servizio di centinaia di persone.
Il disegno regalato dalla bambina a Tim – questo il nome dell’operatore delle consegne – è stato accuratamente posizionato all’interno del suo furgone a decorarne l’ambiente. Quando la piccola Tallulah ha scoperto che quell’autista era un non udente ha deciso di imparare il linguaggio dei segni, perché voleva comunicare direttamente con lui.
Tallulah, in diversi mesi, grazie anche all’aiuto dello stesso autista, ha imparato a formulare delle frasi complete. Durante una delle conversazioni fra i due diventano protagonisti di un video. Vengono caricati sui social, in modo che questa storia commovente potesse raggiungere tutto il mondo.
La bellezza e la dolcezza di questa storia sta tutta nella testimonianza di autonomia dei bambini. E di Tallulah nello specifico, capace di entrare in contatto così profondamente con Tim. Se prima aveva ricevuto un disegno, stavolta è arrivato il turno di un livello di comunicazione ancora più vicino, quello dei segni.
Tim si presenta più volte a casa di Tallulah sia per portare pacchi ma anche e soprattutto per un saluto a lei e tutta la sua famiglia, testimone di una storia davvero tenera.
Lo “sforzo” della bambina dovrebbe invitare a riflettere su come ci sono azioni e momenti in cui riusciamo ad avvicinarci per puro spirito umano di solidarietà.