L’alloro è una pianta che ha conosciuto diversi utilizzi nella storia e anche oggi continua a stupirci. Viene quasi da dire che, in qualunque forma, le foglie di alloro assumono una qualche proprietà benefica per la nostra vita, la nostra salute.
Pensate, da digestiva ad afrodisiaca, con o senza zucchero, dentro l’acqua e fuori, l’alloro è conosciuto soprattutto per l’utilizzo più classico che si conosce, soprattutto in Italia: l’acqua calda – comunemente portata a ebollizione – con alloro, un rimedio che riesce spesso a “salvare” le nottate potenzialmente turbolente per via di una cena troppo pesante.
È entrata nella cucina italiana per affiancare l’attività stomacale, ma ha anche proprietà antinfiammatorie, dato che le foglie sono ricche di principi attivi con effetti carminativi (ovvero che promuove l’espulsione dei gas dallo stomaco e dall’intestino).
L’utilizzo delle foglie di alloro che non ti aspetti
Avete mai provato a bruciare le foglie di alloro per sfruttare i fumi diffusi nell’ambiente di casa? È una trovata non solo molto semplice ed economica, ma non richiede nessuno sforzo, nessuna tecnica particolare e nessun negozio specializzato nei prodotti di profumazione della casa. Inoltre, abbiamo già citato le proprietà benefiche di questa pianta. Si va sul sicuro.
Cosa resta da fare?
- Prendere una pentola e mettere al suo interno poche foglie di alloro secche;
- Accendere il fuoco basso in modo da bruciare le foglie lentamente;
- Lasciare che il profumo dell’alloro invada gli ambienti domestici
L’intenso aroma, oltre che gradevole, sarà un calmante naturale utile a combattere lo stress. Ovviamente le foglie secche si incendiano facilmente essendo esposte a un intenso calore, motivo per cui è importante tenere sotto controllo la “cottura” per alcuni minuti prima di rilassarsi per (profumate) ore.
Sull’alloro non sono dicerie
Anche se può sembrare sensazionalismo quello sul sollievo dall’ansia come vantaggio della combustione delle foglie di alloro, va detto che non è un’informazione che va presa come edulcorata. Infatti, il fumo di alloro contiene linalolo, un composto che si trova in un certo numero di altre piante, tra cui menta e lavanda, quest’ultima usata per curare l’ansia.
Secondo alcune teorie di aromaterapia, l’inalazione di determinati aromi spinge i recettori olfattivi (olfattivi) nel naso a comunicare con le aree del cervello che aiutano a regolare le emozioni. Aroma o no, il linalolo sotto forma di oli essenziali ha reali effetti calmanti.
In uno studio del 2010 sugli effetti dell’inalazione del vapore di linalolo nei topi, si è notato un netto rilassamento e una riduzione dell’ansia. Dopo aver inalato linalolo, infatti, i topi sembravano essere meno aggressivi e più propensi a interagire con altri topi.
L’alloro resta comunque un ottimo repellente e un buon alleato per chi soffre di forfora, utilizzando l’infuso per risciacquare i capelli. In passato l’alloro era impiegato per conservare i cibi e proteggerli dalla loro degradazione.
Un po’ di storia
L’alloro è una pianta mediterranea utilizzata già nell’antichità presso alcune popolazioni, tra cui Greci e Romani, i quali usavano le foglie per incoronare, e quindi celebrare, artisti, poeti e grandi condottieri, tradizione che oggi ritroviamo in occasione dei festeggiamenti in onore dei neolaureati.
Pianta chiaramente e mitologicamente affiancata al dio Apollo, per anni venne usata per curare i malanni di vario tipo. Come si è visto, l’alloro ha avuto da sempre utilizzi culinari, curativi e, non ultimi, simbolici che fanno parte della nostra storia.