Sempre più spesso sentiamo storie di bullismo e cattiveria, spesso indirizzata a soggetti considerati fragili o deboli. Questi atteggiamenti non andrebbero in alcun modo avallati, ma anzi condannati. Così da fermare le persone che mettono in atto tali metodiche, e rendere giustizia alle vittime di queste vicende. Ma sempre più spesso, le persone invece che condannare il carnefice, infieriscono sulla vittima. I social rappresentano un mezzo di comunicazione ottimale, ma in questi casi, si trasformano in vere e proprie armi. Infatti una foto caricata su internet, non sparisce dal dal web. Non basta cancellare la foto dai social, perché nel frattempo, migliaia di persone potrebbero averla scaricata e condivisa e loro volta, creando una reazione a catena. Purtroppo lo sa bene Ernesto, un uomo che viene umiliato e bullizzato in rete per essersi vestito di rosa per andare a vedere Barbie al cinema.
Con l’uscita del nuovo film di Barbie, è esplosa la mania del rosa in tutte le sue sfumature. E non è per niente strano che chi si reca al cinema per vedere il film, si vesta di rosa. Questa è una scelta personale ovviamente, e nessuno dovrebbe sentirsi giudicato per il modo in cui si veste. Ma Ernesto, un giovane che con entusiasmo decide di vestirsi di rosa, ed andare al cinema a vedere Barbie. Ma quando esce dalla sala, il suo stato d’animo cambia. Infatti scopre da amici e parenti, di essere stato fotografato a sua insaputa all’ingesso del cinema, e che queste foto sono diventate virali in rete. In molti hanno umiliato e bullizzato l’uomo per essersi vestito di rosa, denigrandolo non solo per i suoi abiti ma anche per il suo fisico.
I commenti ricevuti, hanno ferito molto Ernesto, che aprendo i social, ha visto la sua foto bersagliata di commenti e critiche di ogni genere. Le foto inizialmente sono state pubblicate sulla pagina Facebook di un giornale, che scrive un articolo sul film Barbie e la mania del rosa. Ma nessuno, ha chiesto alcun tipo di consenso ad Ernesto per fare le foto, quindi sono state ottenute illegalmente. Il giovane commenta:
Ciò che mi fa più male è che una pagina così seria, una pagina di notizie, scatta foto del mio sedere con il desiderio di prendere in giro, e senza il mio consenso.
Ernesto, come accende il telefono alla fine dello spettacolo, trova centinaia di messaggi di amici e parenti, che inoltrano post e foto comparse in rete. La pagina che per prima ha pubblicato le foto di Ernesto, le cancella velocemente dopo la segnalazione del giovane, ma ormai è troppo tardi, il danno è fatto. Infatti anche se non sono più presenti nella loro pagina, le foto si sono diffuse in modo rapidissimo sui dispositivi id migliaia di persone. In molti hanno ritenuti simpatico crearci dei meme, da inviare a loro volta ad amici e parenti, creando così un effetto a catena devastante.
Joven reacciona ante burlas por su vestimenta; medio ofrece disculpas
— ¿Qué Pasa? (@quepasa_oficial) July 21, 2023
Anoche se vinculó viral el nombre de #Ernesto, un joven que acudió a ver la película de #Barbie y un medio de comunicación subió la fotografía donde él aparecía. pic.twitter.com/ve7g1NQJ49
Ernesto è rimasto molto traumatizzato da questa vicenda, infatti ha deciso di girare a sua volta un video per i social. Il giovane che viene umiliato e bullizzato per essersi vestito di rosa per il film di Barbie, decide che non può tacere o restare inerme di fronte a questa vicenda. In questi casi, parlare e denunciare questi eventi è fondamentale. Per far capire a tutti che utilizzare quei meme o commentare in modo sgradevole quelle foto non è divertente, ma cattivo. Dietro quelle foto, c’è una persona vera, con sentimenti, paure ed insicurezze, non una bambola vestita di rosa, ma un essere umano che può essere ferito ed umiliato da molti di quei commenti.
Fortunatamente non tutti siamo uguali, ed in mezzo a commenti negativi spiccano anche messaggi di incoraggiamento. Tutti noi siamo diversi gli uni dagli altri, e proprio per questo liberi di fare delle scelte, e nessuno dovrebbe essere umiliato o deriso per questo.
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