Furti da manuale e di facile esecuzione. La versione femminile del famoso Simon Leviev, truffatore seriale di donne facoltose che gli consentivano di mantenere un lussuoso stile di vita, aveva un nome: Ofelia Montserrat. Di origini messicane, la giovane donna di appena 22 anni, è riuscita a rubare ben 10 auto di lusso a vittime adescate tramite l’applicazione Tinder.
Lo stratagemma utilizzato non era di certo innovativo ed originale. Una volta contattata, la vittima di turno era solita incontrarsi con la giovane per un appuntamento che culminava sempre con un “dopo cena” in motel. Qualche effusione, un pò di coccole e nulla di più. La donna, che si faceva chiamare Key Vázquez sull’applicazione di appuntamenti, li drogava e li lasciava privi di sensi.
Una volta rese inoffensive, le vittime venivano puntualmente derubate di tutto. Sparivano i soldi in loro possesso, tutti gli effetti personali ed ovviamente le chiavi delle loro auto di lusso. Tra queste, la giovane è riuscita a venire in possesso di BMW, Audi, Vento, Toyota e Kia. I malcapitati di turno prendevano piena coscienza della situazione solo a mattino inoltrato, dopo aver smaltito le sostanze assimilate.
La truffatrice 22enne operava nelle città di Guadalupe, Monterrey e Santa Catarina, ma ha poi subito l’arresto presso il comune di San Nicolás de Los Garza. L’accusa mossa a suo carico era di truffa aggravata. Ofelia è stata fermata dagli agenti ministeriali del Coordinamento Furti Veicoli di Nuevo León ed in seguito trasferita presso il Centro di Reinserimento Sociale delle Donne.
Due delle vittime che hanno subito il furto delle proprie auto di lusso hanno fornito la loro personale testimonianza circa l’accaduto. Il primo ha riferito che la donna abbia probabilmente aggiunto qualche sostanza tossica nella sua bibita mentre mangiavano la pizza. Il secondo testimone ha riferito invece che, mentre erano in hotel, la giovane gli avrebbe applicato sulle labbra un lubrificante. In seguito a questa applicazione, l’uomo sarebbe rimasto privo di sensi.
Naturalmente, la truffatrice usava sempre pseudonimi diversi per rendere quanto più difficile la sua identificazione. Per quanto gradevoli possano essere gli appuntamenti online, sarebbe sicuramente opportuno prestare loro la dovuta attenzione e procedere sempre con una certa cautela.