MartaÁngeles Durán, 49 anni, di nazionalità spagnola, ha registrato il Sole come “suo” davanti a un notaio locale all’inizio di novembre, la mossa è una parte del suo piano aziendale per guadagnare denaro.
I media spagnoli locali non hanno tardato a cercarla e a chiederle un’intervista, dove ha dichiarato con molta sicurezza: “Conosco la legge e ho sostenuto legalmente la mia richiesta. L’ho fatto, ma chiunque avrebbe potuto farlo, è venuto prima da me”.
Il Trattato sullo spazio esterno del 1967 impedisce ai governi di rivendicare la proprietà dei corpi celesti, ma non menziona mai le persone, motivo per cui Durán ha approfittato di questa scappatoia legale.
La sua affermazione è legittima secondo il notaio, tuttavia è ancora sorprendente che qualcuno abbia osato farlo. La donna ha deciso poi di tassare i raggi del sole. Il business plan prevede la distribuzione del denaro guadagnato in 4 parti.
Il 50% dei profitti andrà al governo spagnolo, poi prevede di utilizzare il 20% in un fondo pensione, il 10% per la ricerca, il 10% per porre fine alla fame nel mondo e il resto per se stessa.
Quando hai una proprietà, ha senso usarla, le compagnie elettriche beneficiano dei fiumi, che appartengono a tutti, quindi spero di sfruttare il sole.
Secondo il Professore Emerito di Giurisprudenza dell’Università di Toronto, Jacob Ziegel, la sua azione è assurda e infondata.
“Penso che la risposta debba essere che la signora spagnola ha ceduto alla troppa luce solare, o forse è sherry spagnolo.”
Ma la storia dell’appropriazione dei corpi celesti non inizia con quella spagnola, l’imprenditore americano Dennis Hope ha venduto pacchi di Luna, Marte e Venere per 20 anni.
Se sei un hobbista o vuoi possedere un pezzo della Luna, puoi acquistare una proprietà per 20 dollari, anche se ovviamente sarà difficile metterci piede.
Celeste
Elena