Chi non ha mai visto il cult natalizio Mamma ho perso l’aereo? Il film, uscito nel 1990, è conosciuto soprattutto per essere l’immancabile pellicola che accompagna il Natale di quasi ogni anno (degli ultimi vent’anni almeno).
Mamma ho perso l’aereo, in breve
Nella pellicola, la famiglia americana al centro della commedia sotto l’albero di Natale è la famiglia McCallister. Organizzano una vacanza insieme in Francia, a Parigi. Piccolo particolare che sarà determinante: è una famiglia numerosa con ben cinque figli ed è anche una famiglia caotica.
Fin da subito è chiaro che si arriverà frettolosamente fino al trambusto della partenza, momento in cui, ormai partiti, in aereo, ci si accorge che manca un figlio all’appello. Proprio così: verrà dimenticano a casa il piccolo Kevin (Macaulay Culkin), l’ultimo dei cinque figli.
Continuando con la storia di Mamma ho perso l’aereo, Kevin McCallister si ritroverà solo a “godersi” la sua (enorme) casa per le vacanze di Natale dato che la famiglia, in Francia, troverà alcuni impedimenti per riuscire a tornare subito negli States.
I sospetti sull’abbandono del piccolo Kevin McCallister
Il cuore del dibattito sta qui. Tra i fan di Mamma ho perso l’aereo si è scatenato sui social, non solo quest’anno ma anche in passato presso i luoghi della community di appassionati del settore, un batti e ribatti sui motivi del presunto “abbandono” di Kevin.
La domanda che perseguita alcuni cinefili: e se Kevin McCallister, il personaggio principale, fosse stato lasciato a casa di proposito e non per sbaglio? Su Reddit, in particolare, i fan hanno notato dei dettagli sospetti che potrebbero spiegare il fatto disdicevole avvenuto alla famiglia McCallister.
Alcuni fan sostengono che non ci sia uno sbaglio dietro la dimenticanza del piccolo Kevin. Pare, infatti, che il padre sia colpevole di una vera e propria esclusione premeditata dal viaggio a Parigi.
Sarebbe stato proprio uno dei McCallister
Un indizio porta in questa direzione: in una breve scena del film si intravede il biglietto aereo del piccolo sul fondo del cestino nel momento in cui l’uomo, Peter, getta una pila di tovaglioli sporchi a coprirlo e, quindi, a metterlo fuori gioco e lontano dagli sguardi del resto della famiglia. Si legge sul biglietto “American Airlines”, e il nome Kevin scritto a mano sul davanti.
Scrive sui social un fan: “Sfatiamo con questa finzione che il signor McCallister non sa cosa sta facendo, lo sa esattamente”. Peter McCallister non è un uomo distratto e colto dal panico prima di una partenza caotica. È un freddo calcolatore che ha organizzato un piano ben preciso. Un altro fan sostiene che il padre abbia buttato via il biglietto del figlio più piccolo per risolvere il potenziale problema di ritrovarsi liti e imprevisti turbolenti a causa del rapporto conflittuale con il fratello Frank.
È vero che, a volte, alcuni genitori farebbero di tutto per una vacanza pacifica e serena dopo mesi di pianificazione e di lavoro senza sosta. Ed è vero che queste ipotesi fantasiose (e neanche tanto) darebbero alla pellicola un’ulteriore sfumatura affascinante e misteriosa. Ma siamo sicuri che il piccolo Kevin, dimenticato o escluso da una famiglia, in effetti, assurda, ha imparato nel corso della sua solitudine involontaria una serie di importanti lezioni.