Esistono tappe fondamentali nella vita delle persone. Non uguali per tutte, ma sicuramente ognuna fonte di un forte carico emotivo. Fra queste, ne distinguiamo una particolarmente decisiva: il giorno della propria laurea. Il compimento di un obiettivo che nasce da lontano, costellato da sacrificio ed impegno e che costituisce senza dubbio un importante traguardo raggiunto. Un giorno che dovrebbe essere vissuto e ricordato da tutti nel migliore dei modi, ma che non sempre risulta all’altezza delle proprie aspettative. Proprio come nel caso del giovane protagonista della storia che stiamo per raccontarvi. Uno studente che, per l’ennesima volta nel corso della sua vita, ha dovuto far fronte ad una cocente delusione. Quella, ovvero, di non avere la sua famiglia al proprio fianco il giorno della sua laurea. Approfondiamo insieme tutti i dettagli di questa vicenda.
Lui è Jeric Rivas, un giovane studente di origini filippine che non ha saputo trattenere l’immane tristezza nel ritrovarsi ancora una volta solo a celebrare uno dei giorni più importanti della sua vita. L’orgoglio e la soddisfazione nell’essere riuscito a portare a compimento un ambitissimo obiettivo hanno dovuto convivere, di pari passo, con sentimenti altrettanto intensi ma di origine ben diversa. Delusione, solitudine, amarezza, tristezza: emozioni che mal si conciliano a descrivere l’evento in sé, ma che Jeric non ha potuto evitare di provare.
Il giovane si è laureato all’Università La Concepción, a San José del Monte. Queste le sue amare parole pubblicate su Facebook che accompagnano uno scatto che lo ritrae piangente:
Stavo cercando davvero di non piangere. Ho sentito di nuovo un misto di felicità e tristezza, il giorno della mia laurea. Triste perché ricordo ancora una volta cosa è successo quando ero alle elementari e alle superiori. Ho guardato a destra, ho guardato a sinistra, dietro e davanti: tutto ciò che ho visto erano facce felici e sorridenti.
Proprio come era accaduto quando era solo un bimbo delle elementari e la sua famiglia non si era presentata alla consegna di una medaglia da lui conquistata. Ed ancora, anni dopo, alle superiori. Anche in questo caso, per l’ottenimento di un riconoscimento derivante dal suo impegno e dal duro lavoro svolto, Eric fu costretto a chiedere ai genitori di un suo amico di fare le veci dei suoi stessi familiari.
Il percorso di studi del ragazzo è stato lungo e difficile: trasferitosi da casa, per potersi permettere l’università non si è risparmiato dall’effettuare numerosi lavori. Un percorso che solo grazie alla sua tenacia e costanza si è concluso degnamente. Con il conseguimento, ovvero, della la laurea in criminologia, ottenuta con il massimo dei voti. Un momento che Jeric avrebbe tanto voluto condividere con la propria famiglia, ma che purtroppo ha dovuto ancora una volta vivere da solo.
Ho sentito scendere le mie lacrime, mi sono semplicemente seduto di lato. Ero invidioso, mi vergogno a dirlo.
Fortunatamente, uno dei suoi insegnanti ha saputo venirgli incontro. Nel momento della consegna della laurea, Jeric ha potuto contare sulla presenza al suo fianco di una persona che ha sempre creduto in lui. Un abbraccio sincero fra i due ha suggellato un momento tanto delicato, riuscendo a risollevare emotivamente il giovane, grato di tutto il sostegno ricevuto.
Complimenti di cuore a questo giovane che, seppur non sostenuto dalla sua famiglia, ha goduto del conforto e della vicinanza dei suoi insegnanti.