Essere genitore rappresenta, senza ombra di dubbio, una delle sfide più emozionanti ed al tempo stesso impegnative in cui un essere umano possa cimentarsi nell’arco della sua vita. Un percorso delineato dall’assunzione di una responsabilità importante con la quale misurarsi costantemente ogni giorno, al fine di contribuire al proprio meglio nella crescita umana e morale dei propri figli.
Sicuramente, determinanti in tal senso sono l’istinto e il proprio bagaglio di valori ed esperienze attraverso le quali un genitore cerca di ricoprire nel modo migliore il proprio ruolo. Non esistono, ovviamente, manuali scritti o specifiche formule valide che aiutino il genitore nel suo impegnativo percorso in qualità di guida. Tuttavia, è possibile individuare sette stili genitoriali estremamente diffusi in cui ogni genitore potrebbe identificarsi. Essi presentano specifiche caratteristiche che li differenziano:
- autorevole
- autoritario
- attaccamento
- permissivo
- ruspante
- elicottero
- non coinvolto / negligente
Vediamo nello specifico in cosa consistono e quali sono i pro e i contro che li caratterizzano.
1. Genitorialità attaccata
I genitori che appartengono a questa categoria sono molto vicini, anche fisicamente, ai loro figli, che tendono ad abbracciare e coccolare molto, contribuendo in questo modo a creare un ambiente sicuro e protetto. Le esigenze di questi bambini vengono soddisfatte senza alcuna esitazione. Alcuni studi effettuati riferiscono che i figli così educati risultano indipendenti, poco stressati, empatici e in grado di controllare e gestire al meglio le proprie emozioni.
I contro di questo tipo di genitorialità riguardano in particolare la privacy dei genitori stessi: essi devono rinunciare spesso alla propria vita privata e ai loro personali interessi.
2. Genitorialità autorevole
Questo stile genitoriale, secondo molti esperti, è il più ragionevole ed efficace di tutti. In questo caso, infatti, il genitore autorevole stabilisce regole precise ed impone confini chiari, senza però risultare autoritario.
Questo tipo di genitore sa ascoltare i propri figli, esprime pareri positivi, si dimostra solidale e ha su di loro ragionevoli aspettative. Un atteggiamento in grado di rendere questi bambini sicuri di sé. Secondo il Dipartimento della salute e dei servizi umani (HHS) gli adolescenti con genitori autorevoli sono meno predisposti ad utilizzare droghe e risultano meno inclini alla violenza.
D’altra parte, questo stile genitoriale comporta senz’altro un forte impegno da parte dei genitori in termini di pazienza ed ascolto.
3. Genitorialità autoritaria
Nel caso dei genitori autoritari, il loro stile è improntato essenzialmente sul rispetto rigoroso e rigido di regole ben definite. Le punizioni possono risultare a volte severe, le aspettative sono molto alte e la comunicazione piuttosto chiusa.
I figli dei genitori autoritari tendono a manifestare un certa propensione alla trasgressione nei confronti delle regole loro imposte. Ciò dipende soprattutto dal fatto che di queste regole, spesso, non ne comprendono le reali motivazioni. Inoltre, i figli di questo tipo di genitori risultano tendenzialmente più depressi.
4. Genitorialità ruspante
I genitori cosiddetti “ruspanti” permettono ai propri figli di affrontare un certo grado di rischio, seppure guidati da loro. Ciò significa che, pur dando delle regole ai bambini e spiegando loro per bene le eventuali conseguenze di ogni decisione presa, li incoraggiano a sperimentare e a provare, rendendoli così più indipendenti, responsabili e liberi.
I pro per questi figli sono una bassa possibilità di cadere in depressione o in ansia; i contro, invece, riguardano la maggiore probabilità di correre rischi e subirne le eventuali conseguenze.
5. Genitorialità permissiva
I genitori permissivi risultano particolarmente affettuosi e cordiali. Non tendono ad imporre limiti rigorosi. I figli non vengono ossessivamente controllati, le regole sono poche e non rigide e i bambini possono assumere decisioni in autonomia.
Il problema di questo tipo di genitorialità, secondo il parere degli esperti, riguarda la maggiore propensione di questi bambini a finire nei guai. Gli errori, infatti, sono concepiti da questi genitori come elementi integranti della vita, con i quali i figli devono sapersi confrontare, accettandone tutte le conseguenze. Questo atteggiamento, d’altra parte, tende a renderli piuttosto indipendenti e decisionali da adulti, sebbene più stressati.
6. Genitorialità non coinvolta / negligente
I genitori negligenti risultano, per le più svariate ragioni, poco coinvolti nella vita dei loro bambini. Ignorano ad esempio chi sono gli insegnanti, gli amici o i cibi preferiti. I figli, di conseguenza, si sentono poco amati, poco considerati, invisibili.
I bisogni fisici ed emotivi del bambino non vengono soddisfatti. Questi genitori possono risultare offensivi, poco presenti e sprezzanti. Ma questo tipo di atteggiamento solitamente non è consapevole ed è probabile, secondo una ricerca del 2009, che questi stessi genitori siano stati a loro volta vittime di abusi psicologici e/o fisici nella loro infanzia.
I pro inerenti a questo tipo di genitorialità sono piuttosto scarsi, anche se i bambini cresciuti in queste famiglie potrebbero sviluppare, per pura necessità, una maggiore autosufficienza.
Infine, questi figli tendono a non essere capaci di gestire le proprie emozioni, sono tendenzialmente depressi, incontrano maggiori problemi nelle relazioni sociali e sono ansiosi.
7. Genitorialità elicottero
I genitori che appartengono alla categoria “elicottero” organizzano ogni aspetto della vita dei propri figli, proponendosi di risolvere loro i problemi e offrendo costante supporto ed assistenza. Questo tipo di atteggiamento però, pur basandosi su buone intenzioni, può denotare una mancanza di fiducia nella capacità del bambino di saper gestire le situazioni in autonomia.
Di conseguenza, i bambini possono sentirsi particolarmente oppressi e dipendenti. Allo stesso tempo, secondo una ricerca risalente al 2016, questi bambini una volta adolescenti tendono a non avere problemi di alcol e ad evitare i rischi. Tuttavia, hanno poca fiducia in se stessi e una bassa autostima, provano una forte paura nei confronti del fallimento e risultano poco predisposti a risolvere da soli eventuali problemi.