I bambini sono indubbiamente esseri speciali. Verso di essi, il mondo adulto ha, o comunque dovrebbe avere, precise responsabilità inerenti alla loro sana, equilibrata ed armonica crescita. Seppur il pensiero comune prevalente tenga conto di ciò, allo stato attuale non è possibile confermare che le condizioni di vita di tutti i bambini siano paritarie e portatrici dei medesimi diritti. Vi sono, purtroppo, realtà sociali che dimostrano palesemente una fortissima carenza nell’ambito della salvaguardia dei diritti infantili. Una carenza che, in alcuni casi, riguarda esigenze di natura addirittura primaria come un’adeguata alimentazione, cura dell’igiene, cura sanitaria. Oltre a questi casi estremi, vi sono poi esempi di bambini costretti ad assumere incarichi decisamente impegnativi in considerazione della loro tenera età. Ne sa qualcosa il protagonista della storia che stiamo per raccontarvi. Un bambino di appena 7 anni costretto a portare a scuola con sé la sorella di appena un anno.
Una storia che in poco tempo ha commosso l’intero mondo del web. Il bambino di origini filippine si chiama Justin. Il piccolo è rimbalzato agli onori della popolarità social dopo essere stato immortalato in una fotografia scattata dalla sua insegnante della sua scuola primaria. L’immagine ritrae Justin impegnato da un lato a svolgere un compito scritto in classe e dall’altro a mantenere in braccio la piccola sorellina di appena un anno.
Alla sua insegnante, Mamlei, che lavora alla Salvation Primary School, nella regione di Magellano, Justin avrebbe detto:
Non voglio essere assente, signorina. Porterò mia sorella di un anno perché mia nonna deve lavorare nella fattoria e nessuno può restare a prendersi cura di lei.
Come dicevamo, l’immagine di Justin e della sua sorellina è divenuta subito virale, scatenando un’ondata di complimenti da parte degli utenti per la maturità e la determinazione dimostrate a dispetto della sua giovanissima età. Senza dubbio, quello di Justin è un esempio di grande coraggio e forte perseveranza. Al tempo stesso, però, costituisce anche un importante campanello d’allarme che gli adulti dovrebbero tenere bene in considerazione. Sarebbe il caso, ove possibile, di alleviare il peso di responsabilità troppo pesanti per “spalle” troppo piccole e delicate come quelle dei bambini.