Nell’ambito del mondo scolastico, è prassi assai consolidata e diffusa quella relativa all’assegnazione dei compiti a casa da parte degli insegnanti ai propri alunni. Il tema ha, da tempo, generato lo storico dibattito circa l’opportunità o meno di doverli assegnare. Se sia giusto, ovvero, continuare ad occupare il tempo degli studenti anche al di fuori dell’orario scolastico con attività strettamente legate all’apprendimento. Non è raro, infatti che gli stessi genitori abbiano spesso protestato per l’elevata mole di compiti assegnati ai propri figli, costringendoli a rinunciare a del sano tempo creativo o sportivo. In tale ambito, costituiscono un esempio evidente i genitori protagonisti della storia che stiamo per raccontarvi. Genitori chiaramente contrari all’eccessiva assegnazione di lavori scolastici. Approfondiamo insieme tutti i dettagli di questa vicenda.
Un gruppo di rappresentanti della scuola elementare del quartiere Limache della città di Salta, in Argentina ha manifestato in maniera chiara ed evidente la propria contrarietà circa la mole di compiti quotidianamente assegnata ai propri figli. Una protesta che però, secondo gli insegnanti, era generata per buona parte dall’implicito obbligo a cui erano chiamati i genitori nel dover provvedere in prima persona a seguire i propri figli nello svolgimento dei compiti a casa.
Dinanzi all’insoddisfazione e alle lamentele avanzate da questi genitori, la risposta da parte degli insegnanti non è tardata ad arrivare. Ed è arrivata, nello specifico, attraverso l’affissione di un messaggio chiaro e piuttosto incisivo che recitava così:
Cari papà. Rispondiamo alla vostra richiesta di non assegnare i compiti, perché è nostra responsabilità e non vostra insegnare le varie materie. Per tale motivo, vogliamo chiedervi di non mandare più a scuola i bambini irresponsabili, irrispettosi, che non hanno fatto il bagno, disonesti, pigri ed arroganti, perché questa è una vostra responsabilità che non dovrebbe essere delegata agli insegnanti.
Il commento espresso dagli insegnanti è stato reso noto e condiviso sui social network, generando svariate reazioni ed un acceso dibattito circa le reali ragioni dell’una e dell’altra posizione. Il livello dello scalpore suscitato da questo messaggio ha addirittura reso probabile l’apertura di un’indagine amministrativa da parte del ministero dell’Istruzione argentina nei confronti dell’insegnante responsabile del commento affisso.
E voi, come la pensate in merito?