Alcuni animali sopportano condizioni assurde in luoghi – zoo, nello specifico – in cui si affianca una missione educativa a una condizione del tutto innaturale per gli animali. In questa storia parliamo dello splendido Ruben, un leone nato in cattività e tenuto all’interno di una piccola gabbia di uno zoo in Armenia, un luogo che lo ha lasciato solo.
La struttura ha di colpo chiuso e non è stata più disponibile per le visite al pubblico. Gli animali però non potevano sparire come i lavoratori della struttura. Mentre i trasferimenti degli animali si susseguivano, il leone era rimasto in completa solitudine. Il tempo passava e Ruben non aveva più nessuna compagnia o assistenza.
Nella sua gabbia in quello zoo, in tanti lo hanno soprannominato “il leone più triste del mondo”. E pensare che l’unico ambiente che ha sempre conosciuto è stato quel quadrato circondato da sbarre metalliche. Prima le persone vi passavano accanto, ma adesso si trovava ma nel silenzio più profondo. Non conosceva altri suoni se non quelli del suo ruggito e di chi lo nutriva. Non conosceva altri paesaggi se non quel cemento della gabbia.
Com’è ridotto Ruben? Il leone ha i denti rotti e incrinati, notevoli problemi neurologici e le sue ossa non sono decisamente in forma. Il suo salvataggio è stato quindi giudicato urgente e un gruppo in particolare si è mobilitato per cambiargli la vita. A seguire Ruben ci ha pensato l’associazione Animal Defenders International che si è occupata del suo trasferimento presso una fondazione che possiede un parco per orsi. Successivamente trascorrerà un periodo di quarantena prima di arrivare in Sudafrica, una terra senza dubbio adatta e un habitat vero.
La Ong che si è interessata a questo leone gestisce un rifugio per grandi felini sottratti da zoo e circhi. Insomma, Ruben potrà stare in buona compagnia, trattato con competenza e da personale che ha a che fare con animali che hanno avuto un passato simile.
Ruben avrà a disposizione uno spazio e un territorio sempre maggiore man mano che i suoi movimenti miglioreranno. Ci sarà bisogno di riabilitare ossa, muscoli, abitudini, giochi che il leone necessita per una vita più sana e un corpo più in salute.
In questo rifugio Ruben camminerà sull’erba per la prima volta, ascolterà i suoni della natura, si sdraierà al sole e sentirà il vento sulla sua criniera. Saranno momenti commoventi e certamente una restituzione importante per i soccorritori che lo hanno portato a compiere questo percorso di rinascita.
I rappresentanti di Animal Defenders International sono fiduciosi sul fatto che Ruben possa arrivare in Sudafrica in questi giorni. Giusto il tempo di sbrigare tutte le doverose faccende burocratiche. Ora Ruben risulta microchippato e vaccinato ed ha ottenuto il passaporto, ogni giorno si avvicina la libertà e una vita nuova.