Si reagisce in maniera diversa e del tutto personale di fronte al dolore. C’è chi tende a chiudersi in se stesso e ad isolarsi dal resto del mondo. Chi tenta di affrontarlo perseguendo piaceri e passioni non sempre salutari. E c’è anche chi, invece, tenta di affrontarlo e superarlo facendo del bene.
Il protagonista di questa storia è Keith Davison, un giudice in pensione di 94 anni originario del Minnesota. L’anziano signore ha deciso di provare a vincere il senso di solitudine e di dolore derivanti dalla scomparsa dell’adorata moglie. Un tentativo che mirasse a rendere felice se stesso e gli altri.
La fine del matrimonio durato 66 anni con l’amore della sua vita, una casa via via rimasta vuota con il trasferimento dei figli diventati ormai adulti. Tutto ciò ha spinto Keith a realizzare un piccolo desiderio che coltivava da tempo. Pur avendo avuto dei figli, lui e sua moglie non erano mai riusciti a realizzare una piscina nel loro giardino. I suoi ragazzi, probabilmente, non avrebbero avuto più modo di usufruirne essendo ormai adulti lontani da casa. I bambini del suo quartiere invece si, avrebbero potuto beneficiarne. Ed è proprio per loro che Davison idealizza ed esegue questo progetto.
Premuratosi di stabilire poche ma fondamentali regole inerenti alla sicurezza, il giudice ha offerto l’utilizzo della piscina agli abitanti del suo quartiere. Un progetto che gli ha consentito di godere di una rinnovata speranza di felicità. La compagnia ritrovata, il suono delle risate dei bambini, un senso di solitudine profonda finalmente colmato: Keith non avrebbe potuto desiderare nulla di più.
Come riporta il Il Washington Post, lo stesso Davison da giovane era un appassionato nuotatore. Aveva coltivato, insieme alla moglie, il desiderio di installare una piscina nel suo giardino già dal lontano 1991, anno d’acquisto della sua casa. Una volta deciso di procedere con la realizzazione della piscina, Keith non ha mai avuto più alcun ripensamento.
I bambini del quartiere erano talmente entusiasti perché sapevano che avrei loro concesso il permesso di utilizzarla, così mi sono deciso: era un incentivo sufficiente.
Quella che una volta era una casa fin troppo silenziosa e solitaria, è divenuta in poco tempo la cornice di una festa quotidiana, all’insegna della gioia e del divertimento. Una comunità di quartiere ritrovata ed estremamente grata per l’atto di estrema generosità compiuto dall’anziano vedovo, lodato anche da persone provenienti da altre parti del mondo.
Quest’uomo è un vero e proprio gioiello. Il mondo ha bisogno di più persone esattamente come lui. Che cosa meravigliosa da fare!!!
Altri ancora hanno auspicato che la stessa comunità beneficiaria del prezioso dono offerto loro da Keith, si premurasse di ricambiare il favore, in termini di compagnia ed inclusione, anche nei lunghi e freddi inverni del Minnesota.
Mi piace questa iniziativa e spero che il quartiere ricambi facendo in modo che si senta incluso quando arriverà il lungo inverno del Minnesota.
Ed ancora:
Se qualcuno che legge questo articolo vive vicino al giudice Davison e usa la sua piscina… Prenda in considerazione l’idea di ‘ripagarlo‘ in qualche modo, ad esempio invitandolo a cena o passando un po’ di tempo con lui.
Senza ombra di dubbio, il gesto del giudice Davison ha toccato il cuore di molte persone, appartenenti al quartiere e non solo.