I tatuaggi rappresentano per la persona che decide di farseli un simbolo significativo di un particolare periodo della propria vita. Poi ci sono quelli che se li fanno semplicemente per il gusto estetico. Ciò che conta in entrambi i casi è essere sicuri della scelta che si sta facendo. Infatti tatuarsi vuol dire avere per il resto della propria vita dei disegni, più o meno evidenti, sparsi per il corpo. La ragazza protagonista di questa storia, per esempio, dopo 16 anni dai suoi tatuaggi si è pentita di esserseli fatti e se fosse per lei tornerebbe indietro nel tempo. Ma non può.
Lei si chiama Sara , una donna di 36 anni che ha confessato sui suoi canali social di rimpiangere il suo corpo di prima. Il motivo è legato al fatto che si è ricoperta di tatuaggi e oggi non si riconosce più. Quei disegni non la rappresentano più ed è pentita di esserseli fatti.
Così usa i social per avvertire gli altri che i tatuaggi sono qualcosa di irreversibile e di pensarci molto prima prima di fare come lei. Un conto è fare un piccolo disegno da qualche parte, un altro è ricoprirsi interamente. “Pensate bene a cosa decidete di ‘stampare’ sulla pelle” – dice Sara.
La ragazza in realtà spiega che non si è pentita tanto per il numero di tatuaggi fatti, ma per lo stile dei disegni in sé. Quando aveva 20 anni ha cominciato a fare i primi e in quel periodo viveva un momento molto ‘delicato e buio’, come lei stessa confessa. “Ero ancora in evoluzione ed ero ben lontana dalla donna adulta che sono adesso” – dice Sara.
“Prova a immaginare di indossare una maglietta, quella che amavi tanto e che hai comprato quando avevi 20 anni. Ora però sei costretto a indossarla per il resto della tua vita, anche se i tuoi gusti sono totalmente cambiati !” – conclude la ragazza sui social.
Che sia per i tatuaggi o per altro, sicuramente il pensiero di Sara è facilmente condivisibile per il fatto che tutti noi non siamo gli stessi di quando eravamo più giovani. E un ‘marchio’ come quello del tatuaggio te lo fa ricordare ancora di più.
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