Viviamo in un’epoca in cui le libertà d’espressione e di opinione, sulla carta, rientrerebbero fra gli obiettivi più importanti da tutelare. Un’era, quella moderna, che si vanta di essere proiettata verso un futuro fatto di inclusione e di armonica fusione delle diversità. Ma è davvero così? Davvero possiamo affermare, senza timore di smentita, di essere evoluti fino a questo punto? O, invece, si tratta per lo più di concetti astratti di cui piace riempirci la bocca, senza però poi renderli attuali e reali nella vita di tutti i giorni? Ancora oggi, infatti, assistiamo a tipologie di azioni contrarie al concetto liberale di espressione individuale. Come nel caso, ad esempio, della protagonista della storia che stiamo per raccontarvi, una modella, cacciata da un negozio a causa del suo abbigliamento considerato poco consono. Ma vediamo nel dettaglio.
Iara Ferreira è una modella ed influencer di origini brasiliane, famosa ed abituata ad essere riconosciuta nella sua vita quotidiana. Di recente, però, la donna è stata vittima di una vicenda che ha definito “umiliante” e che ha voluto condividere con i suoi follower, nella speranza che episodi simili non si ripetano più.
La modella si trovava in un supermercato di Miami intenta a fare la spesa quando un addetto, riconoscendola, è intervenuto invitandola poco gentilmente a lasciare il negozio. La motivazione? Un abbigliamento poco consono al contesto.
Queste le parole della modella rilasciate alla stampa in merito all’accaduto:
Mi ha portata fuori dal negozio urlando, ma il mio abbigliamento non era inadeguato. Lo indosso quotidianamente in Brasile e non mi è mai successa una cosa simile.
Oltre all’abbigliamento considerato inadeguato, l’addetto del supermercato avrebbe accusato Iara di aver effettuato delle riprese all’interno del locale. Accuse prontamente smentite e rispedite al mittente da parte della modella.
L’addetto mi ha accusato di qualcosa che non ho fatto, secondo me è solo perché sono troppo attraente.
La giovane ha inoltre dichiarato che non è la prima volta che subisce pubblici giudizi inerenti al suo aspetto fisico o al suo modo di vestire. E certamente Iara non è l’unica donna a cui sono capitati episodi simili.
Anche ad esempio l’influencer e imprenditrice digitale Lena Nersesian, mamma di una bambina, si è sentita spesso mal vista dalle altre mamme. Nonostante la donna si consideri una madre del tutto “normale” a cui piace cucinare per la sua famiglia e passare del tempo insieme ai suoi cari.
La bellezza può ancora oggi essere percepita come desiderio intrinseco di voler apparire e farsi notare a tutti i costi?