La vita di un gatto randagio non è facile, lo sa bene Tommasino, un tenero micino abbandonato. Prima la vita del cucciolo era piena di pericoli, imprevisti e lotte per cercare di mettere qualcosa sotto i denti, ma da un giorno all’altro un’inaspettato incontro lo rese felice, spensierato e con la pancia sempre piena.
Lungo i vicoli di Roma, ce ne sono di gatti e tra questi c’è un piccolo e tenero micino tutto nero, con due grandi occhioni gialli e una coda sottile e lunga. Una sera si aggirava quatto quatto tra i cassonetti vicino un ristorante per cercare qualcosa da mangiare, era molto impaurito perchè i gatti più grandi non lo lasciavano mangiare.
Mentre stava nascosto in un angoletto ,uscì dal locale una distinta signora .Il micino iniziò a miagolare come se volesse attirare la sua attenzione, il tentativo riuscì e l’anziana donna e lo portò nella sua splendida casa. E così ora erano in tre :.Maria Assunta, Tommasino e la governante.
All’età di novantadue anni, portati splendidamente e in piena lucidità, Maria Assunta fece un testamento: alla sua morte, dato che non aveva nessun parente, sia i beni che i soldi sarebbero rimasti in eredità al suo gatto così avrebbe potuto continuare ad avere una vita agiata. Teneva molto al suo gatto perché si scambiavano amore senza avere nulla in cambio.
All’età di novantaquattro anni l’anziana venne a mancare e Tommasinio diventò proprietario della casa e di ben 13,2 milioni di euro. Secondo la legge però, un animale, non poteva ereditare beni. Quindi il patrimonio andò tutto alla balia che doveva prendersi cura del gatto e lo doveva far vivere nell’agio più totale fino alla sua morte.
Chi l’avrebbe mai detto che un semplice gatto randagio che frugava tra i cassonetti , un giorno sarebbe diventato così ricco. Tommasino visse una bella vita, piena di coccole, di buon cibo e circondato da tanto amore.
vedi anche: Padrone di casa lascia in eredità la sua proprietà all’inquilina che la abita da oltre 20 anni