Il ruolo dell’insegnante ricopre, senza dubbio, una notevole rilevanza nella nostra società. Esso infatti più che un mestiere rappresenta una vocazione a tutti gli effetti, regolata e portata avanti da valori condivisi e riconosciuti. Ed è proprio questo che rispecchia, ad esempio, il pensiero della protagonista della storia che stiamo per raccontarvi. La storia di una docente americana che, per rimanere fedele ai dettami disciplinari in cui crede fermamente, non ha esitato ad andare contro al regolamento dell’istituto scolastico in cui era in prova. Nello specifico, l’insegnante ha voluto contrastare la politica scolastica fondata sull’impossibilità concessa ai docenti di valutare i propri studenti con un voto pari a zero. Approfondiamo insieme tutti i dettagli di questa vicenda.
Diane Tirado è un’insegnante che vanta una lunga e riconosciuta carriera. Uno degli ultimi ruoli ricoperti in qualità di docente l’ha vista alla prova presso l’istituto West Gate K-8 School di Port St. Lucie, in Florida. La scuola in oggetto era regolamentata da principi di valutazione in netto contrasto col pensiero di Diane. Ovvero, non era consentito agli insegnanti valutare gli studenti con voti pari a zero o comunque inferiori al 5. Una disparità di pensiero che è venuta ben presto alla luce.
L’insegnante, fra le varie prove assegnate ai propri alunni, era solita inviare loro un compito da svolgere nell’arco di due settimane. Un lasso di tempo, a parer di Diane, piuttosto lungo e sufficiente per svolgere l’incarico assegnato. Invece, molti dei suoi studenti non hanno rispettato la richiesta entro il periodo stabilito. Come conseguenza della mancata consegna, la docente ha dato, in maniera convinta e decisa, zero come votazione. Decisione che, a quanto pare, avrebbe determinato il suo licenziamento da parte degli organi scolastici preposti. Esattamente il 14 settembre, Diane ha ricevuto la sua lettera di licenziamento, senza che le fossero fornite indicazioni circa le reali cause di tale allontanamento.
Queste le parole di Diane con cui ha commentato l’episodio:
Mi sono rifiutata di eseguire la loro politica. Suppongo la si possa considerare al pari di una sfida. Sono stata licenziata per essermi rifiutata di dare come votazione minima il 50% a quegli studenti che non mi avevano consegnato nulla.
L’ultimo giorno di scuola, Diane ha lasciato un messaggio scritto alla lavagna spiegando ai suoi studenti cosa le fosse successo. Messaggio prontamente cancellato da un amministratore della scuola. A quel punto, l’insegnante ha deciso di renderlo condivisibile attraverso un post pubblicato sul suo account Facebook. Il messaggio recitava così:
Ciao ragazzi, la signora Tirado vi ama e vi augura il meglio dalla vita! Sono stata licenziata per aver rifiutato di dare una valutazione pari al 50% a quegli studenti che non mi hanno consegnato alcun compito.
In loro difesa, i rappresentanti scolastici respingono le accuse della docente. Essi affermano infatti di non imporre limiti di valutazione e che l’insegnante in questione fosse stata licenziata semplicemente perché considerata non in linea con gli standard qualitativi richiesti.
Queste le parole del portavoce della West Gate School:
Non esiste una politica distrettuale o individuale della scuola che proibisca agli insegnanti di pubblicare un voto zero per il lavoro non eseguito.
Parole contrastate ulteriormente da Diane attraverso la pubblicazione di una foto che indica chiaramente uno stralcio del manuale studente-genitore. In tale stralcio risulta evidente come non fosse contemplata l’assegnazione dello zero come voto.
Il caso di Diane non ha mancato di alimentare una serie di polemiche sul web da parte di un gran numero di utenti.