La vita dà, la vita toglie. Tutti noi siamo continuamente in balia di un destino fatalmente incerto e mutevole. Vere e proprie montagne russe in grado di farci raggiungere picchi di felicità per poi, in un pochi attimi, lasciarci precipitare negli abissi di una tristezza infinita. Ne sa qualcosa il protagonista della storia che stiamo per raccontarvi. Un uomo che, poco dopo aver gioito per la sua prossima paternità, ha dovuto scontrarsi con una durissima realtà. Si è infatti scoperto malato terminale, destinato ad una fine purtroppo molto vicina. Proprio in ragione delle sue precarie condizioni di salute, la compagna ha voluto anticipare il parto della loro bambina. In tal modo, sperava con tutto il cuore di consentire all’uomo di poterla vedere ed abbracciare almeno una volta. Approfondiamo insieme i dettagli di questa triste vicenda.
Lui si chiama Jamie Hunter, un giovane allenatore che nel 2019 ha scoperto, insieme alla compagna Beccy, di stare aspettando la sua prima figlia. La data di presunto parto era prevista per la fine di maggio 2020. Purtroppo, però, nell’ottobre di quello stesso anno, un forte e persistente dolore al fianco fu un segnale di allarme che lo portò, dopo alcuni accertamenti, a fare un’amarissima scoperta. Il giovane era purtroppo affetto da una malattia in stato fortemente avanzato: un cancro ai reni. Una fase già terminale che, con molte probabilità, non gli avrebbe consentito di arrivare a conoscere l’amata e tanto desiderata figlia.
Per consentire al compagno di avere qualche possibilità di vedere almeno una volta la loro bambina, Beccy prese la decisione di anticipare il parto all’ottavo mese di gravidanza. E così avvenne. Il parto andò nel migliore dei modi e Jamie riuscì ad abbracciare la sua piccola Harper-May, esattamente due giorni prima di spegnersi. Come se ciò non bastasse, al dolore per la perdita del suo compagno, Beccy dovette aggiungere anche la rabbia e la frustrazione derivanti da una battaglia legale.
Per oltre due anni, la donna ha dovuto lottare per ottenere il nome del suo compagno sul certificato di nascita della loro bambina. Una battaglia moralmente sfiancante ed economicamente onerosa che le è costata ben 4.000 dollari di causa. Tutto questo semplicemente perché lei e Jamie non erano sposati.
Se ci ripenso provo ancora tanta rabbia: se fossimo stati sposati, non avrebbero avanzato obiezioni circa la registrazione della paternità della piccola. Tutto questo calvario solo perché la legge è così obsoleta. Oggi molte persone non sono sposate quando hanno dei figli.
Ulteriori difficoltà le furono presentate perfino dagli assistenti sociali, con i quali Beccy dovette tenere un colloquio in cui spiegare le motivazioni del loro voler diventare genitori e dimostrare di esserne idonea:
Tutte queste difficoltà nascevano dal fatto che Jamie non era presente per dimostrare il suo consenso ad apporre la firma per la paternità.
Dopo due anni dalla nascita Harper-May, Beccy ha ottenuto finalmente il certificato di nascita con il nome di Jamie, il padre della loro bambina.