Sul nostro viso abbiamo tutti un’area particolare e delicata che i medici chiamano “triangolo nasolabiale”. In un’altra maniera, decisamente più preoccupante, viene definito il “triangolo del pericolo”. Perché questa zona del viso assume tale definizione e perché è importante sapere come trattarla in determinati casi?
Una grande organizzazione statunitense di medici, la Mayo Clinic, chiama addirittura il triangolo nasolabiale il “triangolo della morte”. L’area di cui stiamo parlando è quella compresa tra il ponte del naso che va a creare un ideale triangolo con gli angoli della bocca.
Non schiacciare i brufoli nel triangolo del pericolo
Il pericolo? La cattiva abitudine di schiacciare i brufoli sul viso (o su qualunque altra parte del corpo) è considerata da qualunque esperto un’azione sbagliata. Quelli che compaiono nel triangolo del pericolo, invece, è persino un errore così grave da poter essere inizio di danni molto più seri che si potrebbero pagare a carissimo prezzo. È un’eventualità rarissima, ma non impossibile.
Questo “triangolo del pericolo” è direttamente collegato al cervello e una qualsiasi infezione avvenga in quest’area potrebbe spostarsi rapidamente verso il tessuto cerebrale. Le conseguenze potrebbero essere anche catastrofiche.
Il dottor Alok Vij, dermatologo presso la Mayo Clinic, spiega che il collegamento diretto tra il cervello e il triangolo nasolabiale risiede nel seno cavernoso, una rete di grandi vasi sanguigni posta dietro le orbite. Il sangue defluisce verso il cervello ed è uno “snodo” molto delicato da preservare al massimo.
Un’infezione facciale può effettivamente coinvolgere il resto del corpo e, in questo caso, la parte più immediatamente raggiungibile. Non moriremo per un brufolo spremuto sul viso, certo, però, secondo l’organizzazione scientifica è “tecnicamente possibile”.
Quanti rischi per un brufolo
Sarebbero moltissime le conseguenze impressionanti che potrebbero innescarsi in caso di una brutta infezione (anche aggravata da diversi fattori anche ambientali). Dalla trombosi settica del seno cavernoso, un coagulo di sangue che può portare a un ascesso cerebrale, ictus, meningite, polmonite, paralisi dei muscoli oculari. Tutte queste situazioni possono portare un paziente alla morte.
Per intervenire su un brufolo presente nel triangolo del pericolo, la Mayo Clinic consiglia di applicare per 10-15 minuti un panno imbevuto d’acqua calda, usare cerotti specifici e in casi più preoccupanti consultare un medico. Ovviamente la febbre è uno di quei sintomi importanti che testimoniano che sta avvenendo un’estensione dell’infezione su cui è importante correre ai ripari al più presto.