Come abbiamo appreso recentemente, la scomparsa della Regina Elisabetta, dopo un lunghissimo regno, ha consegnato nelle mani di Re Carlo III un ruolo a dir poco carico di impegni tra giuramenti ufficiali e incarichi da sovrano. L’incoronazione arriverà solamente il 6 maggio, ma il potere non ammette vuoti.
Chi è davvero Re Carlo?
I più vicini lo descrivono come uno stacanovista, che riesce a prolungare i suoi impegni di lavoro fino a notte e che, soprattutto, non pranza mai.
Il fu Principe Carlo, amante della buona cucina, dei cavalli, quasi in fremente attesa di raggiungere il gradino più alto della Royal Family, è adesso Re Carlo, esattamente l’uomo che abbiamo conosciuto. L’apertura, da sempre dichiarata, verso tutte le religioni, il progressismo, la lotta per l’ambiente – un tema cavalcato in un momento come questo, soprattutto per senso di responsabilità – sono alcuni dei tratti distintivi del suo impegno in tutti questi anni da principe.
Re Carlo ha evitato in passato le cene di Stato con esponenti di governi considerati da lui autoritari, o comunque delle conclamate dittature, inventandosi scuse come malattie o altri impegni. Un comportamento che la dice lunga sul cambiamento che certamente potrebbe esserci adesso nella vita al vertice: l’impossibilità di sottrarsi a incontri istituzionali, in ogni caso, di grande rilievo e importanza internazionale.
Carlo non pranza mai?
Un nobile di fama come Re Carlo III non mangia mai a pranzo. Slitta il pasto a tal punto da annullarlo. Ma non è tutto proprio dovuto a una sua scelta così solitaria nel mondo della cultura inglese.
Il pranzo, non a caso, è stato storicamente – in particolare nell’Inghilterra “motore della moda” tra il 18esimo e il 19esimo secolo – lasciato alla conclusione della giornata lavorativa, ma in generale alla sera. Lo stesso termine dinner è etimologicamente legato a “pranzo” (pur essendo oggi l’esatta traduzione di cena).
Il nuovo re del Regno Unito sembra in continuità con quella storia ottocentesca che racconta di grandi casate aristocratiche che si vantavano di pranzare ben oltre le 20, perché è roba per gente importante che non può lasciarsi a bisogni rozzi al “mattino” (ovvero alla nostra ora di pranzo).
Certamente senza ripetere certi valori “snob”, Re Carlo, raccontano i cronisti di Londra, lavora fino a mezzanotte, resta per ore chiuso nel suo studio, sta sempre incollato alla sua scrivania. Per questo, stando alle parole dei suoi assistenti, dopo una colazione solo a base di frutta e semi, si butta sul lavoro, slittando il primo vero grande pasto della giornata alla sera.
Inoltre, non mangia uova a colazione ma segue un rigido regime alimentare per restare in salute. Non sappiamo, però, se il suo metodo abbia gli stessi effetti che ha avuto sulla madre, recordwoman tra molti regnanti della storia umana recente.
La routine di Re Carlo
Dalla mattina, ogni giorno, dedica 45 minuti a ogni singola attività, che si tratti dell’organizzazione dei viaggi di Stato o che si parli con gli enti benefici. Alle 13, l’orario per tutti comunemente conosciuto come quello per il pranzo, è invece dedicato al tempo libero, e in particolare per una passeggiata.
Alle 17 il Re si ferma per prendere il tè, di solito con Camilla, e fare una merenda a base di sandwich e torta alla frutta. La cena, finalmente, è alle 20.30 ma è la scrivania la vera protagonista di tutta la serata fino a tardi.
Sembra il racconto di un re che non si ferma mai, di un anziano con poco appetito e molto senso di responsabilità, e se c’è della propaganda in questa narrazione, di certo, non sarebbe la prima volta che un personaggio pubblico appare in una veste del tutto particolare.